Concorso Nazionale di Poesia “Vincenzo Carbone”

Questa sera, ore 18,30 presso il Teatro Mercadante, si terrà la 12°edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Vincenzo Carbone”.

 

Di seguito il comunicato degli organizzatori:

Viene da chiedersi perché un Concorso di Poesia lo si fa coincidere con un “Memorial”alla persona, perché con le difficoltà che ogni volta si frappongono la manifestazione è arrivata alla 12°edizione, perché quando si parla di poesia nel nostro paese si rischia il dileggio per non dire altro. Questi interrogativi meritano da tempo risposte. Il Concorso Nazionale di Poesia in memoria del prof. Vincenzo Carbone è un atto di omaggio e di riconoscenza che inizialmente la Scuola di appartenenza, istituendo le prime edizioni del premio, ha rivolto ad un suo amato insegnante. Dopo la improvvida cessazione dell’Istituto statale d’Arte,alunni, amici e colleghi di Vincenzo Carbone hanno fatto rientrare il Concorso di Poesia nell’ambito delle attività associative del Club Unesco e della Pro-Loco di Cerignola. La terza risposta ingloba le precedenti e dà conferma della realtà in cui si muovono le lettere, le arti e in generale la cultura. A fronte del ‘pensiero debole’ cui ha fatto inevitabilmente seguito la ‘società liquida’, Il Memorial è un dovere da compiere. Diversamente non sarebbe serbato il ricordo di un uomo, di un insegnante , la cui fatica di vivere era sempre stata sospesa fra cielo e terra, fra intimo e cosmico : la cui poetica- più di influsso leopardiano che pasoliniano – evocante gioie amare, tristezze sopite, voli pindarici e paurosi abissi -sarebbe rimasta protetta reliquia per chi lo ha conosciuto. In disparte il dato soggettivo,in una epoca in cui tutto è ormai prosa, anzi prosaico, in un mondo in cui tutto fugge e sfugge, la poesia può essere un’oasi, un ristoro, forse anche una conveniente astrazione.
Poesia “ L’attesa” di Vincenzo Carbone
(da “Di me gran parte”,edito Ist.d’Arte 2006)
Il mondo incalza
ed io bivacco
all’ombra
dei miei pensieri,
immemore
del tempo che passa
e convoglia
le scorie
dei miei anni consunti.