La farmaco-resistenza è uno dei problemi più spinosi con cui dovremo fare i conti nel prossimo futuro. Tra i più preoccupanti si può annoverare la resistenza agli antibiotici, che potrebbe provocare delle vere e proprie pandemie.
L’abuso di antibiotici, sia negli allevamenti animali che nella gestione “fai da te” di molti ammalati, ha creato delle vere e proprie mutazioni dei virus. Per tale ragione non rispondono più alle cure con gli attuali medicinali in commercio. Come se non bastasse le case farmaceutiche non investono più in ricerca su nuovi antibiotici, poco produttivi economicamente.
In soli 5 anni, dal 2000 al 2005, il consumo globale di antibiotici è cresciuto di quasi il 40%, lo afferma un report su 76 paesi coordinato dal Center for Disease Dynamics, Economics and Policy di Washington.
Secondo i dati raccolti nel 2015, nei 15 anni sono state consumate in totale 35 miliardi di dosi di antibiotici nel mondo, con un aumento del 65%, mentre il tasso di consumo ogni mille abitanti è passato da 11,3 dosi al giorno a 15,7, con una crescita del 39%. L’aumento maggiore, di circa il 77%, si è avuto nel periodo considerato nei paesi a basso e medio reddito, mentre in quelli più ricchi il dato è sostanzialmente stabile.
L’Italia, con un consumo ogni mille abitanti di circa 30 dosi al giorno, è al quindicesimo posto tra i 76 paesi considerati.