di Domenico Carbone
Parlare di un simbolo a cinque punte o meglio di una stella a cinque punti nell’ambito della storia locale può sembrare strano, ma così non è perchè la questione non ha carattere politico, ma : religioso e storico per alcuni , esoterico, spirituale, addirittura satanico, per altri. A Torre Alemanna , come chiave di volta della crociera costolonata del luogo di culto, si trova un simbolo a cinque punti ,un pentacolo, compreso in un cerchio. La interpretazione giudaica rinvia al Pentaclo dell’arte del Sesto Libro di Mosè, al Nodo di Salomone o, in generale, alla luce messianica nel cosmo infinito. I greci riconducono il pentacolo a segno geometrico di appartenenza al sodalizio dei Pitagorici. La tradizione cristiana è per la stella di Betlemme contro le tenebre del Peccato : la “vera Gnosi”; al di fuori di fede e storia. I moderni vi intravedono i cinque sensi dell’uomo (vista, udito, tatto, odorato, olfatto), mentre altri pensano a fregi filosofici o satanici. Ma il rebus è un altro : come si spiega la presenza del Pentacolo a Torre Alemanna? Tre lavori d’indagine (“Torre Alemanna fra passato e presente” di A. Ventura, S. Spera e G.B. La Notte, del 1988, “Torre Alemanna” di S. Manacorda, del 1997 – “Cavalieri Teutonici in Capitanata” di M. S. Calò Mariani, del 2004), corrispondenti a tre preziose pubblicazioni, non hanno risolto il quesito. Un’ipotesi, seguendo quella formulata dalla stessa Manacorda in ordine alla continuità insediativa del fabbricato, può ricavarsi dalla storicità del luogo. La stessa ricercatrice riferisce che quella chiesetta, rientrante nella Diocesi di Ascoli Satriano perchè in territorio di Corneto, era appartenuta certamente dal 1096 all’Abbazia della SS.Trinità di Venosa. Se, pertanto, si colloca in pieno periodo normanno l’edificazione del complesso o di una prima parte di esso, l’apposizione del simbolo pentastellato al punto di congiunzione della nervatura di volta non poteva non aver subito influssi culturali o architettonici di matrice giudaico-cristiana. Rimane – lo ripetiamo – una congettura, un’ipotesi non politica, ma storica. E,piuttosto,un buon motivo per i cerignolani per far visita allo splendido complesso dei Cavalieri Teutonici,diventato da poco struttura museale comunale.