SIA: storia di un fallimento annunciato

Non è intenzione di chi scrive puntare il dito contro questo o quello, il fallimento SIA è il fallimento di tutti coloro che hanno fin qui amministrato, si tratta solo di stabilire per ciascuno la percentuale.

Per mesi abbiamo assistito ad una “guerra” tra le varie fazioni di sindaci, per poi assistere ad una repentina quanto inutile sfilata con fascia di sindaco presso la Prefettura, tutti uniti e compatti al capezzale di SIA.

Un grave errore è stato indubbiamente fatto quando si è deciso di non costruire il VI lotto, senza però trascurare la cronica incapacità di rendere la spazzatura un “business” (pubblico e non privato).

Oggi il V lotto non può più accogliere la spazzatura, i valori del percolato sono ben al di sopra di quanto consentito dalla legge ed il rischio di danni ambientali irreversibili è quanto mai reale. Ma il mancato pagamento a SIA da parte dei comuni crea una crisi di liquidità, i mezzi di raccolta non possono muoversi poiché privi di benzina. Risultato: città colme di spazzatura e pericolo igienico ambientale come mai prima d’ora.

A.S.I.P.U. potrebbe essere il soggetto pubblico che si farà carico di risolvere il problema occupazionale e soprattutto l’emergenza igienico-sanitaria in atto, sono infatti innumerevoli i roghi della spazzatura in corso in queste ore. Una cosa è certa, adesso bisogna iniziare a correre, il conto (purtroppo) lo pagheranno prossimamente i cittadini!