A seguito di attività info-investigativa, Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile, Gruppo “Cerignola”, apprendevano che nelle campagne adiacenti la cittadina di Stornara (FG) vi era una azienda agricola nella quale si riteneva fossero occultate armi utilizzate nel compimento di assalti ai portavalori e/o rapine in genere.
Tale informazione, ritenuta particolarmente attendibile, rendeva necessario un mirato servizio di osservazione, volto a verificare se nella zona descritta vi fossero aziende e/o abitazioni idonee ad occultare le paventate armi.
Nella giornata di ieri gli Agenti individuavano una società agricola sita in agro di Stornara ove veniva eseguita una perquisizione volta alla ricerca ed eventuale rinvenimento di armi, di munizionamento o di materiale esplodente. L’azienda servita da 8 telecamere di video-sorveglianza che circoscrivono l’intera area si estende per ben 7 ettari, ove avvengono le coltivazioni, la produzione e la vendita di vari tipi di frutta. Al momento dell’ingresso degli operanti nell’abitazione in oggetto veniva identificato il S. A., nato a Foggia classe 1990, con piccoli precedenti di Polizia, unitamente al padre.
La perquisizione sortiva esito positivo in quanto, veniva trovato nell’area di campagna occultato ai piedi di un albero all’interno di una busta un fucile mitragliatore marca SITES modello SPECTRA calibro 9 avente matricola non leggibile in quanto punzonata, una scatola contenente 44 proiettili calibro 380 auto G.F.L. ed un giubbotto anti-proiettili. La citata arma da guerra necessitava di proiettili calibro 380, munizionamento trovato altresì all’interno del garage adiacente all’abitazione ove venivano rinvenuti nr. 31 proiettili calibro 380 Auto G.L.F, una radio ricetrasmittente funzionante, 15 cartucce calibro 12 per fucile da caccia, un passamontagna, una pompa idraulica di fattura artigianale e due divaricatori di fattura artigianale.
Sulla base di quanto emerso il S. veniva tratto in arresto e condotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia