Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge, c.d. “SpazzaCorrotti”, che introduce nuove misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione. Ecco le novità principali del nuovo provvedimento:
- l’innalzamento delle pene per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione, con il minimo della pena che passa da uno a tre anni e il massimo da sei a otto anni di reclusione;
- l’introduzione del divieto, per i condannati per reati di corruzione, di contrattare con la pubblica amministrazione (cosiddetto “Daspo per i corrotti”) da un minimo di 5 fino a una interdizione a vita, non revocabile per almeno 12 anni neppure in caso di riabilitazione;
- la possibilità di utilizzare anche per i reati di corruzione la figura dell’Agente sotto copertura;
- l’introduzione di sconti di pena e di una speciale clausola di non punibilità per chi denuncia volontariamente e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e individuare eventuali responsabili;
- la confisca dei beni anche nel caso di amnistia o prescrizione intervenuta in gradi successivi al primo.
Il nuovo disegno di legge è diviso in due parti: la prima, apporta modifiche alle norme che disciplinano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica; la seconda reca nuove norme in materia di trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici.