Pezzano: “Un percorso di turismo culturale e sociale fondato sulla vita di Di Vittorio”
Il 3 novembre sarà inaugurata la mostra fotografica/documentale dedicata ai luoghi in cui Giuseppe Di Vittorio visse da bracciante e operò da sindacalista nei primi anni della sua vita.
Lo ha deciso questa mattina la Giunta comunale, su proposta del vice sindaco e assessore alle Politiche sociali e del Lavoro Rino Pezzano, approvando anche l’organizzazione dell’evento di presentazione del lavoro curato dall’associazione Casa Di Vittorio, che coinciderà con l’anniversario della scomparsa del padre della CGIL.
Il titolo della mostra è ‘Sulle strade di Peppino’. Lo stesso utilizzato per il press tour organizzato a maggio scorso proprio per sperimentare sul campo la possibilità di costruire un itinerario esperenziale di turismo culturale, storico e sociale grazie a cui coniugare e congiungere la vita del cerignolano Giuseppe Di Vittorio agli attrattori turistici, alle azioni sociali e alle tipicità enogastronomiche territoriali.
“La proposta dell’associazione Casa Di Vittorio, condivisa in pieno dall’Amministrazione comunale mira a far scoprire agli interessati un patrimonio di elementi storici, culturali, sociali per costruire una narrazione originale e coerente del nostro territorio.
Abbiamo avviato l’attività di valorizzazione della figura di ‘Peppino nostro’ restituendo alla città il Murale completamente restaurato ed installato in un luogo simbolico ed evocativo come il Piano delle Fosse – ha dichiarato Rino Pezzano, vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali e del Lavoro- Poi abbiamo organizzato, grazie al sostegno della Regione Puglia, il press tour che ha promosso la conoscenza del grande sindacalista nell’ambiente dei social network, quindi abbiamo approvato in Consiglio comunale il regolamento per l’assegnazione di borse di studio a studenti che scelgano di elaborare tesi di laurea su Giuseppe Di Vittorio.
Interventi orientati a restituire, soprattutto ai giovani, il valore della tradizione e della cultura contadina e bracciantile e, perché no, a rafforzare la consapevolezza di essere parte di una grande storia umana, sociale e culturale”.