Quel periodo fra il 1890 e gli inizi del 900 fu a ragione definito della Belle Epoque di Cerignola. Tutto andava, rispetto a prima, per il verso giusto dall’economia alla politica, all’assistenza e alla cultura che, sull’onda dell’imperante positivismo filosofico, passò ad interessarsi di scienza e di tecnica e non solo di lettere.
Il laboratorio di registrazione di questa inversione di rotta fu il periodico settimanale di “Scienza e Diletto”, diretta da Nicola Pescatore, professore nel locale Ginnasio-Liceo.
La rivista, che era nata nel 1892, portava con sé una grossa dote per aver reclutato fra i suoi aderenti Matilde Serao, Giosuè Carducci, Nicola Zingarelli, allorquando cominciò ad interessare i lettori sui progressi della scienza e della tecnica in agricoltura, nell’industria e nell’ambito dei servizi pubblici.
Nelle “Note a lapis “della rivista cominciarono a comparire contributi di studiosi nazionali e locali sulla idraulica agraria, sulla trasformazione delle colture agricole, sulla scoperta nel settore sanitario della tecnica radiologica del Wuest che stavano sostituendo la metodica dei raggi Rontgen e in tutti i settori per i quali la ricerca scientifica aveva raggiunto un buon grado di conoscenza.
Particolare rilevanza dette Pescatore alla questione dell’elettricità nel n. 22 del 28 maggio 1899, con l’articolo intitolato “Il secolo di Edison”, in cui descrisse in modo mirabile e profetico i benefici dell’energia voltaica, il cui primo esperimento si era svolto sulla collina di Brunate con l’illuminazione di tutta la città di Como.
Qualche anno dopo, sorse in via Tredici Italiani ,o, meglio nella storica “Tomba dei Galli “,la cabina elettrica che dette, grazie anche a Scienza e Diletto, luce e lustro al paese.