Agrinsieme chiede incontro ministeriale per le difficoltà dell’olivicoltura

“La situazione di difficoltà che stanno vivendo gli agricoltori pugliesi rischia di aumentare notevolmente alla luce degli sviluppi dei lavori per la conversione in Legge del D.L. 135/2018, cosiddetto ‘D.L. semplificazioni’, che avrebbe dovuto portare all’individuazione di un percorso per arrivare alla soluzione delle varie problematiche che la Puglia sta pagando a caro prezzo e che sta mettendo a rischio paralisi l’intera olivicoltura regionale, stretta tra la Xylella e il maltempo, con la siccità prima e le gelate poi”, sottolinea Agrinsieme che ha chiesto un incontro urgente al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio.

“La produzione olivicola regionale è quasi azzerata e quella nazionale è ai minimi storici, con sensibili ripercussioni sulla redditività dei produttori e con la conseguente perdita di quasi un milione di giornate lavorate”, ricorda il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

“In occasione di un recente incontro – scrive il coordinamento in una lettera inviata al responsabile del Dicastero dell’agricoltura – abbiamo rappresentato le difficoltà che il mondo olivicolo pugliese sopporta da qualche tempo, in ordine alle quali era stato individuato un percorso che avrebbe dovuto condurre all’immediato riconoscimento dello stato di calamità naturale, con la conseguente attuazione di quanto previsto dalla Legge 102/2004”.

“Nella consapevolezza, però, che questo provvedimento non può rappresentare l’unica soluzione a problematiche ben più complesse, si sollecita il Governo affinché, parallelamente allo stanziamento di fondi nazionali e all’attuazione di un Piano Olivicolo Nazionale, si attivi in sede comunitaria e si adoperi per l’approvazione di misure eccezionali a sostegno dell’olivicoltura pugliese, come già avvenuto nel recente passato, ad esempio, per altri settori”, conclude Agrinsieme.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.