“Anche in Capitanata sentiamo forte questo problema e i nostri allevatori appoggiano i pastori sardi in questa protesta per il prezzo del latte dandogli il merito di aver portato all’attenzione nazionale un problema che è comune alla maggior parte dei comparti produttivi e condividiamo la linea di Confagricoltura e tutte le iniziative intraprese“ è quanto affermato dal presidente della Confagricoltura Foggia, Filippo Schiavone.
Ormai operiamo in una situazione di deficit costi/ricavi come rilevano i dati ISMEA
Per il presidente di Confagricoltura Foggia, è necessario intervenire con una serie di misure per salvaguardare la filiera dell’allevamento ovi-caprino, misure che dovrebbero nello specifico prevedere:
-occorre in primo luogo prevedere forme di ristoro immediato della carenza di liquidità degli allevatori colpiti dalla crisi;
– al fine di ridurre i costi dei mangimi in forte crescita, è opportuno introdurre un incentivo per ettaro a favore degli allevatori, finalizzato a migliorare la quantità e la qualità della produzione di proteine vegetali valorizzando erbai, prati e prati-pascoli;
-andrà poi valutata la possibilità di attivare ogni strumento di politica agricola nazionale e/o comunitaria per alleggerire il mercato dal surplus di prodotto, ritardandone l’immissione in commercio e valutando la possibilità di destinare parte del prodotto agli indigenti;
-va comunque rivista la modalità di programmazione delle produzioni a denominazione di origine, che deve essere realizzata in un quadro di completa trasparenza e conoscenza dei dati di produzione e commercializzazione, che vanno a loro volta costruiti con un sistema di tracciabilità completa in analogia con quello già previsto per la filiera bufalina. La programmazione dovrà essere realizzata in piena collaborazione tra trasformatori e allevatori e prevedendo anche obiettivi realistici, in linea con gli andamenti di mercato e comunque prevedendo sanzioni efficaci e dissuasive per chi contravviene agli obiettivi fissati;
-al fine di ristabilire un rapporto leale tra gli operatori della filiera occorrerà poi valutare come migliorare le relazioni contrattuali e se ricorrono gli estremi per applicare la normativa nazionale sulle pratiche sleali (Legge n. 1/2012);
“Queste proposte di intervento – conclude Schiavone – auspichiamo siano prese in considerazione all’interno del Tavolo di Filiera a cui parteciperà il Presidente Giansanti”.