Dalla Direzione della ASL Foggia l’invito ad una verifica puntuale delle fonti
In riferimento alle notizie divulgate a mezzo stampa relativamente alle liste d’attesa per l’esecuzione di esami di diagnostica per immagini presso la ASL Foggia, si chiarisce che le informazioni diffuse non sono assolutamente corrispondenti ai dati reali.
Negli articoli giornalistici pubblicati si prende come riferimento la “settimana indice” 1-5 ottobre 2018 (comprensiva delle prenotazioni fatte sia per le Aziende Sanitarie che per i privati accreditati).
Nella suddetta settimana, secondo le rilevazioni liberamente consultabili sul sito web aziendale nella sezione dedicata, i tempi di attesa per le mammografie ammontavano a: 89 giorni per quelle programmabili e 7 per quelle con priorità elevata (da eseguire, per norma, entro 10 giorni). Dati, questi, molto lontani dai generici 384 giorni indicati a mezzo stampa.
Stessa cosa dicasi per le ecografie alla mammella. A fronte del dato riportato, 378 giorni, i tempi di attesa effettivi erano: 96 giorni per gli esami programmabili, 16 per quelli con priorità elevata.
Ancora. Per la risonanza magnetica dell’encefalo e tronco encefalico, (presa in considerazione negli articoli) i tempi di attesa reali corrispondevano a 40 giorni e non ai 104 indicati.
A seguito di approfondimenti, è emerso che il documento utilizzato come fonte per la redazione dei suddetti articoli non è un atto ufficiale, ma un elaborato interno, utilizzato sui tavoli regionali per valutare il rapporto tra prestazioni erogate in regime istituzionale e in libera professione.
Non è, pertanto, attendibile per la valutazione dei tempi di attesa. Questo, per due ordini di ragioni.
Innanzitutto, ai dati relativi alla ASL Foggia sono sommati quelli riguardanti l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo i quali, invece, devono essere trattati separatamente.
Il documento in questione, inoltre, prende in considerazione, sommandoli, i dati riferiti ai primi accessi e quelli riguardanti le visite di controllo. La normativa, invece, parla chiaro. Prevede in modo specifico solo la valutazione dei dati relativi ai primi accessi.
Questo perché il primo accesso, visita o esame diagnostico che sia, è considerato il momento della reale presa in carico del paziente.
Per quanto attiene, infine, l’attività in Libera Professione (ALPI) si chiarisce, per dovizia di informazione, che, nella ASL Foggia, le prestazioni prenotate a pagamento sono una parte assolutamente residuale. Nella stessa settimana indice considerata dai suddetti articoli giornalistici, il 98,79% delle prestazioni e delle richieste di esami e visite è stato, infatti, prenotato in attività istituzionale. Solo per il restante 1,21% la scelta è ricaduta sulla Libera Professione.
Premesso tutto ciò, nonostante i dati relativi ai tempi di attesa della ASL Foggia siano meno importanti rispetto a quanto divulgato a mezzo stampa e, addirittura, al di sotto delle medie regionali, rimane una priorità della Direzione Generale ridurli il più possibile.
Per farlo, sono state avviate importanti iniziative di natura organizzativa, funzionale, professionale e tecnologica nell’ambito del “Programma Operativo per la riduzione dei giorni di attesa”.
Basti pensare, per citare solo alcuni degli interventi già effettuati, all’incremento di circa 800 ore di specialistica ambulatoriale; al concorso in dirittura d’arrivo per l’assunzione di 3 medici senologi (si concluderà il 13 maggio prossimo) e, nella fattispecie della Diagnostica per Immagini e in tema di prevenzione, all’acquisto di mammografi e ecografi di ultima generazione.
Pur rinnovando la stima per l’importante, quotidiana attività di divulgazione svolta, la Direzione Generale invita gli organi di informazione a verificare con attenzione le fonti utilizzate onde evitare inutili allarmismi nella popolazione e altrettanti inutili danni all’immagine delle Aziende Sanitarie.
La Direzione Generale, pertanto, resta a totale disposizione sia degli organi di informazione che dei cittadini per chiarimenti di qualsiasi natura.