“La Confcommercio è pronta a proseguire la battaglia al Tar Puglia nel caso in cui il Commissario Prefettizio di Manfredonia, Vittorio Piscitelli dovesse confermare l’aumento del 300% della tariffa Cosap”. E’ quanto ha dichiarato il presidente provinciale, Damiano Gelsomino nell’ipotesi, paventata in queste ore, che venga riproposto l’aumento del canone di concessione negli stessi termini deliberati illegittimamente dall’Amministrazione Riccardi, dopo la bocciatura del Tribunale Amministrativo del 26 giugno scorso.
“I problemi sollevati relativi allo sproporzionato aumento – proseguono dall’organizzazione di categoria – non erano solo formali. C’erano anche questioni di merito che giustificano il ricorso che non sono stati, ovviamente, discussi e su cui il Tar non si è pronunciato”. Il Tribunale, infatti, nell’accogliere il ricorso della Confcommercio ha dichiarato solo l’illegittimità della delibera in quanto assunta dalla Giunta Comunale e non come espressamente stabilito dal regolamento sull’occupazione di suolo pubblico dal Consiglio Comunale, unico organo competente in materia.
Per la Confcommercio: “la eventuale giustificazione che l’aumento è dovuto per ragioni di bilancio non sta in piedi. In primo luogo in quanto le somme che con il nuovo atto sarebbero recuperabili sono ben lontane dai 600 mila euro postati nel preventivo. Questo perché gli eventuali incrementi non potrebbero essere calcolati da inizio anno, trattandosi di canone concessorio e non di imposta. Inoltre – evidenziano dall’organizzazione di categoria – le somme relativa alla Cosap, incidono in modo significativo negli equilibri di tante piccole imprese, ma appaiono bruscolini se parametrati ai milioni di buco nei conti lasciati dall’Amministrazione Riccardi. Non possiamo credere che in una città come Manfredonia si corra il rischio di far chiudere decine di piccole attività per recuperare una percentuale risibile del debito accumulato”.
“Siamo consapevoli delle difficoltà in cui opera il Commissario Piscitelli e per questo – conclude il presidente Gelsomino – ribadiamo la nostra piena disponibilità a un confronto di merito per trovare la soluzione più adatta. Quello che non possiamo tollerare è che si scarichino su cittadini e imprese anni di cattiva gestione della cosa pubblica e per questo siamo pronti a proseguire nelle aule dei tribunali la nostra battaglia di principio”.