Undici ordigni per un totale di tre chili e mezzo. Una dozzina di munizioni da guerra. Quattro le persone sottoposte a fermo. Questi i numeri dei recenti blitz messi a segno da polizia, carabinieri, guardia di finanza e coordinato da DDA di Bari e Procura di Foggia (tre arresti eseguiti stamattina e un altro non ancora effettuato in quanto si tratta di rumeno fuggito all’estero). Questa la risposta dello Stato dopo gli ultimi attentati nel capoluogo dauno. “Ci sono sempre i clan locali dietro agli ultimi episodi”, ha evidenziato il numero uno dell’Antimafia barese, Giuseppe Volpe. Gli ha fatto eco il procuratore foggiano, Ludovico Vaccaro: “Ogni episodio va analizzato nello specifico”.
Le forze dell’ordine hanno recuperato, come detto, undici bombe (trovate lo scorso 6 gennaio) nella zona del rione Candelaro e un’agenda che gli investigatori stanno analizzando in queste ore. Nomi e cifre di vittime; un vero e proprio elenco di persone fisiche nel mirino dei clan della “Società Foggiana”. L’agenda è stata ritrovata a casa di un pregiudicato, sempre nella zona di Candelaro. C’erano anche 19mila euro in contanti.
Sotto sequestro, inoltre, quantitativi di cocaina e un deposito con gasolio detenuto illegalmente a Orta Nova. L’operazione di stamattina sarebbe collegata ai recenti fatti di cronaca avvenuti a Foggia, scaturita da alcune denunce. Nel mirino il core business principale della “Società”: le estorsioni. “Le batterie sono in difficoltà e hanno scarsa liquidità. La criminalità organizzata sta vivendo un periodo di crisi e i clan non riescono a mantenere le famiglie dei carcerati e a sostenere le spese legali”, ha detto Volpe. Maggiori dettagli saranno forniti dagli inquirenti in seguito alla convalida dei fermi da parte del gip competente.