Emergenza coronavirus, le imprese sono in affanno necessaria un’azione comune

“Si tratta di un’emergenza comune, non solo circoscritta alla zona rossa. L’economia del nostro territorio già in affanno potrebbe subire contraccolpi ancora più pesanti dalla crisi generata dalla diffusione del Coronavirus”. Così il presidente di Confcommercio provincia di Foggia e della Camera di Commercio locale.

“E’ necessario che gli interventi sollecitati a livello centrale dalle categorie produttive e dai sindacati, come la sospensione del termine di pagamento di alcune imposte o la Cassa Integrazione in deroga trovino attuazione su tutto il territorio nazionale. Bene per esempio che per tutto il settore alberghiero il Governo abbia previsto la sospensione fino al 30 aprile dei versamenti delle ritenute fiscali Irpef e dei contributi previdenziali Inps. Ma è necessario – continua il presidente Gelsomino – che venga sostenuto anche il settore del commercio: è vero che a Foggia e provincia, attualmente, non esiste un’emergenza sanitaria tale da mettere in campo le misure straordinarie previste dal Governo come nella zona rossa, ma i consumi sono in calo ed è frutto di un comprensibile timore da parte dei consumatori che non riuscendo a prevedere la fine di quest’emergenza – e non conoscendo la reale portata della diffusione del virus – non azzardano negli acquisti o hanno ridotto le uscite per paura del contagio. Per questo la Regione sostenga tutti i settori, per esempio intervenendo sulla quota Irap di sua competenza o sui canoni demaniali con il rinvio di 15 anni della scadenza per gli stabilimenti balneari e i Comuni del territorio provino a studiare misure di contenimento o di sospensione temporanea per le imposte locali come la  Tari, l’Imu, alleggerendo così il settore del commercio, la Cosap per i pubblici esercizi e, infine, la tassa di soggiorno ”.

“Ovviamente la ripartenza del territorio – prosegue Gelsomino come presidente di tutte le categorie produttive –  una volta esaurita la fase emergenziale, passa attraverso lo sblocco degli investimenti assegnati con il CIS e con l’avvio di un numero maggiore di cantieri”.

La Confederazione nazionale è sempre presente ai tavoli tecnici, sta portando avanti istanze e richieste delle nostre imprese senza creare allarmismi e tenendo ben presenti le regole  e le norme del Governo, dell’Organizzazione mondiale della Sanità e dell’Istituto superiore di sanità.

“Continuare così senza creare panico, ma prevedendo già le misure da adottare per la ripartenza del sistema Italia mi sembra l’unica strada da percorrere” – ha concluso Gelsomino.