Dalessandro – PD: i ricatti di Tekra devono finire immediatamente

E’ assolutamente inaccettabile il comportamento di Tekra, la società campana affidataria con ordinanza e quindi senza bando del servizio di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti a Cerignola per un importo pari ad oltre 3,7 milioni di euro.
Pur impegnandosi a gennaio 2020 a mantenere inalterati i livelli occupazionali, salariali e relativi inquadramenti dei lavoratori ex SIA, nella giornata di ieri Tekra – tramite un messaggio WhatsApp – ha formalmente comunicato ad 8 lavoratori il demansionamento, perché ritenuti eccedenti.

Tekra, che a fine giugno vedrà scadere l’ordinanza ma su cui già si sente odore di proroga, decide di demansionare 8 lavoratori, 8 famiglie di concittadini, utilizzando i soldi dei cerignolani che profumatamente pagano la TARI, senza però che il corrispettivo dei cerignolani per i loro servizi subisca una diminuzione.
Se oggi ci ritroviamo a non essere padroni a casa nostra è chiaramente colpa di Franco Metta che ha mandato al fallimento SIA con relativa perdita degli impianti, ma oggi è Tekra la società destinataria dell’ordinanza della Commissione di gennaio 2020 ed è Tekra che si era impegnata a certe condizioni.

Fino ad oggi, pur seguendo la vicenda sin dall’inizio, abbiamo volutamente mantenuto un profilo basso, nella speranza di un atteggiamento ragionevole ed orientato al futuro da parte dell’azienda, suggerendo anche altre soluzioni, ma se l’unico linguaggio che conoscono è quello delle imposizioni e dei ricatti ai più deboli noi non ci stiamo.
Ed è quindi il momento che l’attività di Tekra venga attenzionata ogni giorno per capire che cosa stia succedendo a Cerignola nella gestione del servizio di raccolta rifiuti: per esempio Tekra spieghi con quale criterio sono stati scelti gli 8 dipendenti da demansionare sul totale dei 22 e secondo quale logica giuslavoristica è stata disposta la relativa riduzione del loro livello retributivo, Tekra ci racconti in virtù di quale titolo, di quale convenzione (se vi è) alcuni amministrativi sono stati spostati presso gli uffici del Consorzio con cui Tekra, a differenza di SIA, non ha alcun legame di natura giuridica.
E ancora Tekra ci dica perché ancora si utilizzano strumentazioni che appartengono al patrimonio di SIA, come ad esempio i cassonetti (che sarebbero patrimonio non consumabile anche perché SIA è società in liquidazione).
Tekra spieghi perché si erano impegnati, sin da gennaio, ad avviare la differenziata di cui ad oggi non vi è traccia e spieghi perché i mastelli non risultino ancora pervenuti.
Tekra spieghi dove sono e in che numero sono stati distribuiti i dispositivi di protezione individuale anti-Covid per i lavoratori, Tekra spieghi in che condizioni verte la palazzina per i dipendenti presso la discarica Forcone-Cafiero rimasta addirittura senza corrente.
È tempo di vigilare e segnalare alle autorità competenti certe situazioni.

Nella giornata di lunedì prossimo la Segreteria del Partito Democratico incontrerà le organizzazioni sindacali, alle quali chiederà di scrivere al Presidente della Task Force Occupazione Leo Caroli, incardinato presso l’assessorato al Lavoro della Regione Puglia, e al Commissario AGER Grandaliano, da cui mi aspetto maggiore attenzione.
Ci dispiace per l’epilogo che sta prendendo questa faccenda, ci aspettavamo da Tekra tutt’altro comportamento ed uno spirito collaborativo di lunga visione, e auspichiamo un intervento deciso della Commissione Prefettizia a difesa dei lavoratori cerignolani.