Articolo di Anna Langone sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno:
Domani pomeriggio discuterà «a distanzna» la tesi dal Besta di Milano
FOGGIA – Ventiquattro anni non ancora compiuti ed ha già concluso il ciclo
unico di Giurisprudenza, a pieni voti (e seguendo il percorso ”di eccellenza”,
che richiede 40 crediti in più) e fa anche pratica in uno studio legale.
Basterebbe questo a definirla “una ragazza d’oro”, ma per Adriana Ciafardoni,
studentessa dell’Università di Foggia, questa espressione è riduttiva. Sì,
perchè la giovanissima e minuta laureanda discuterà la sua tesi sui contratti
(titolo in inglese) domani pomeriggio, lunedì 20 luglio, non “a distanza” nel
calore della propria cameretta, ma dall’Istituto neurologico “Carlo Besta” di
Milano.
E’ lì da circa dieci giorni, accanto alla sorella Angela Sara, la quattordicenne scrittrice di Cerignola che da circa sei anni è immobilizzata a letto da una grave malattia. Sara combatte il “mostro” scrivendo e divorando libri, pubblicando recensioni di libri sul suo blog e postando foto straordinarie su Instagram, ma la giovanissima autrice necessita di frequenti controlli in ospedale, dove viene sempre seguita dai genitori Alessandro e Isabella, sempre tranne questa volta. Perchè anche mamma Isa ha bisogno di cure e così la famiglia ha dovuto dividersi… per amore: Alessandro accanto alla moglie, Adriana con Sara in ospedale, dove la futura dottoressa ripassa la sua tesi allo schermo, seguendo la sorellina in tutto, di giorno e di notte. «Se mi pesa? Macchè! – dice Adriana – è l’occasione che non potevo sperare di avere per discutere la tesi insieme a Sara!». Come non pensare però che il momento per Adriana è delicatissimo: dove trova la concentrazione? «Sara è il migliore esempio che io possa avere – la risposta – è capace di trovare forza e concentrazione in qualsiasi situazione, anche con la febbre altissima… E poi studiare è il mio compito». Adriana, che pur da pendolare tra Cerignola e Foggia vive a pieno la vita universitaria (è stata per 4 anni rappresentante degli studenti nel Consiglio di dipartimento), sminuisce quello che riesce a fare.
Sì, perchè all’impegno sui libri e nello studio legale aggiunge ogni giorno la cura della casa, il supporto indispensabile a mamma Isa. Questo può voler dire notti in bianco se Sara sta male («Ma recuperare non è un problema»), gestire anche malesseri importanti della giovanissima scrittrice, difficoltà che metterebbero in crisi chiunque… ma poi alzarsi comunque alle 6, partire per Foggia alle 8! Eppure Adriana, specchio di una famiglia eccezionale, supera tutto con il sorriso e porta nei giorni della sorella quella ventata di vita che la “piccola” di casa non può vivere. «Non faccio alcuna rinuncia – conclude Adriana – Sara ed io siamo complici. Sempre».