Dolore, indignazione, responsabilità: perché la cronaca di questi giorni ad Orta Nova non sia dimenticata

Ieri, Orta Nova si è svegliata avvolta dalla nebbia del dolore per quanto accaduto la notte prima: la morte violenta di Tiziana Gentile e gli episodi che stanno diventando sempre più ordinari nella vita della laboriosa cittadina del Tavoliere di Puglia, ossia l’esplosione di una bomba davanti ad un bar e una rapina alle Poste Italiane.

In un tempo in cui tutti quanti stiamo cercando di tutelare la vita dei più fragili dalla pandemia, c’è chi semina morte e continua ad impoverire la nostra gente con episodi di manifesta, o più o meno occulta, illegalità. L’irrazionalità che ha spezzato la vita di una madre di famiglia che, con dignità e fatica, si guadagnava il pane, ci deve interrogare su stili di vita e mentalità che opprimono le donne e non esitano a passare dal diverbio alle armi. Mi chiedo se non sia soprattutto dal cuore di tanti uomini che occorra scardinare la convinzione che della donna si possa fare quello che si vuole. È nel cuore che si annidano questi presupposti, che poi conducono all’irreparabile. Invito, perciò, tutti a fare un esame di coscienza e supplico il responsabile di questo omicidio a cercare la pace della sua coscienza nel pentimento da chiedere a Dio, alla famiglia, alla città.

Non abituiamoci neppure alle bombe davanti alle saracinesche o alle rapine: sono il cancro causato da una malavita che vede protagonista gente che non può essere degna del nome di “cristiano”, ammesso che ci si ritenga tale. Chiedo a queste persone: Nel tempo in cui tanti stanno morendo, soffrendo, si stanno impoverendo, voi non avete nessun sentimento di pietà?

E chi sa, non taccia, perché come ci ricorda papa Francesco: “I ‘briganti della strada’ hanno di solito come segreti alleati quelli che ‘passano per la strada guardando dall’altra parte’. Si chiude il cerchio tra quelli che usano e ingannano la società per prosciugarla e quelli che pensano di mantenere la purezza nella loro funzione critica, ma nello stesso tempo vivono di quel sistema e delle sue risorse” (Fratelli tutti, n. 75).

Sono vicino con la preghiera ai familiari di Tiziana e li invito ad aprire il loro cuore alla speranza e al perdono, perché la vita trionfi e il futuro sia meno pesante per tutti.

Sono vicino a tutte le vittime di ogni tipo di violenza e le affido all’intercessione del patrono di Orta Nova, Sant’Antonio da Padova, che tanto pregò e operò per debellare la violenza nell’Italia del suo tempo.

   † Luigi Renna

Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano