In attesa del confronto tra la Regione Puglia e partenariato socio-economico sulla Nuova Programmazione 2021/2027 e la Next Generation EU va considerato che ormai siamo da un’anno in emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19 che ha determinato profonde ricadute sul piano sociale ed economico.
«Le sfide che dobbiamo affrontare sono enormi», dichiara Franco Granata di Confesercenti e componente del partenariato socioeconomico pugliese. Granata prosegue la sua riflessione affermando: «L’intera classe dirigente della Puglia deve impegnarsi a mettere in atto azioni coordinate tra di loro e coerenti per avviare il nuovo corso che non sarà certamente come quello di prima della pandemia. Vanno incentivati i vari territori sub-regionali a mobilitare le forze migliori per dare avvio a progetti strutturali capaci di unificare aree vaste in visioni organiche, superando la perdurante disaggregazione territoriale in tante città paritetiche in competizione tra loro». Continua Granata: «Per agevolare uno sviluppo socioeconomico di prossimità occorre lavorare per un territorio sinergico. Non si può pensare al ritorno al passato, ma occorre rapidamente pianificare un vero e proprio rinascimento socioeconomico. Al Partenariato socioeconomico Pubblico e Privato è affidata un’occasione eccezionale nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU e della nuova programmazione 2021/2027 che non può essere sprecata. La Nuova Programmazione 2021-2027 e il Piano di Ripresa e Resilienza richiedono una svolta regionale, nella programmazione e nell’attuazione degli investimenti, che segni una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l’innovazione nonché la riduzione dei divari e delle diseguaglianze. Occorrerà rafforzare l’ambiente imprenditoriale, ridurre gli oneri burocratici e rimuovere i vincoli che hanno rallentato la realizzazione degli investimenti e ridotto la loro produttività».
L’azione di rilancio della Regione deve essere guidata da obiettivi e interventi connessi a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. In questa direzione aggiunge Granata «servono investimenti per indirizzare le filiere industriali dell’energia, dei trasporti, della siderurgia, della meccanica e della manifattura in generale verso prodotti e processi produttivi efficienti che possano ridurre gli impatti ambientali in misura importante, così come sono necessari investimenti nell’agricoltura sostenibile e nell’economia circolare, permettendo di conseguire una maggiore armonia con la natura».
Si dovrà inoltre investire nella “bellezza” della Puglia, per consolidare la capacità di attrazione di flussi turistici e le potenzialità dell’enorme patrimonio storico, culturale e naturale. L’investimento strategico in tutta la catena del valore della cultura e del turismo, è essenziale per diffondere lo sviluppo sostenibile a livello territoriale, per realizzare l’inclusione sociale dei giovani e per accompagnare il risanamento delle aree urbane e la ripresa delle aree interne. Crescita inclusiva e coesione sociale e territoriale, accanto alla transizione verde e digitale, dovranno essere due dei pilastri fondamentali su cui dovrà poggiare la programmazione regionale. Per la Puglia, la drastica riduzione delle disuguaglianze territoriali, generazionali e di genere dovrà essere un obiettivo di crescita economica, oltre che di giustizia e coesione territoriale. Franco Granata conclude la sua riflessione affermado che l’asse dell’inclusione sociale deve puntare a diffondere lo sviluppo, al fine di ridurre i divari di cittadinanza: i divari infrastrutturali, occupazionali e di servizi e beni pubblici fra aree urbane e aree interne. Deve essere incentivata la parità di opportunità e di diritti: dall’occupazione alla remunerazione, all’istruzione, al bilanciamento tra impegni familiari e lavorativi, fino a toccare il tema purtroppo ancora drammatico della violenza di genere.
Una particolare attenzione va riservata al riequilibrio territoriale interno alla Regione Puglia come priorità trasversale a tutte le missioni. Prevedere una quota di risorse complessive, integrate con le risorse per le politiche di coesione europee e nazionali in corso di programmazione, da destinare alle aeree interne che può valere anche come criterio prioritario di allocazione territoriale degli investimenti previsti. Necessita prevedere l’utilizzo di strumenti finanziari che consentano di attivare un positivo effetto leva sui fondi per facilitare l’ingresso di capitali privati di altri fondi pubblici o anche di una combinazione di entrambi a supporto delle iniziative di investimento. Assumere la forma di una garanzia su finanziamenti privati di una copertura della prima perdita oppure di un investimento, con l’obiettivo della realizzazione di specifici progetti.