Dinamismo e irrobustimento nel sistema d’impresa della provincia di Foggia. Anche nel 2021 positivo il saldo tra natalità e mortalità, ma le cessazioni sono ai minimi. Crescono le società di capitali

Le società di capitali in provincia di Foggia nel 2021 registrano un tasso di crescita di +6,45%: è questo uno dei dati più significativi che emerge dall’analisi annuale dell’andamento demografico del sistema d’impresa di Capitanata sulla base del Registro Imprese della Camera di Commercio. 

Più in generale l’analisi della natalità e mortalità delle imprese in provincia di Foggia, come nel resto d’Italia, evidenzia che lo scorso anno si è chiuso con un ritrovato slancio della voglia d’impresa. In Capitanata sono state 4.022 le nuove imprese iscritte, a fronte di 2.674 cessazioni, con un saldo positivo di 1.348 unità e un tasso di crescita di +1,86%; a fronte del +0,43% del 2020. Un miglioramento sensibile dovuto tanto all’incremento delle nuove iscrizioni che alla riduzione del numero delle cessazioni. Il dato positivo foggiano è superiore alla media nazionale che fa registrare un tasso di crescita di + 1,42%, ma meno significativo di quello  regionale. La Puglia, infatti, si segnala per un marcato +2,06%, con la provincia di Foggia che in percentuale fa meglio solo della provincia di Bari.

Provincia Iscrizioni Cessazioni non d’ufficio Saldo Stock al 31 dicembre 2021 Tasso di crescita 2021 Tasso di crescita 2020
BARI  7.904 5.386 2.518 148.658 1,71 0,62
BRINDISI  2.152 1.294 858 38.411 2,28 1,04
FOGGIA  4.022 2.674 1.348 72.144 1,86 0,43
LECCE  5.126 2.962 2.164 76.241 2,89 1,22
TARANTO  2.763 1.770 993 51.347 1,97 1,01
Totale Puglia 21.967 14.086 7.881 386.801 2,06 0,77

I dati evidenziano anche che alla CCIAA di Foggia, come nel resto del Paese, diminuiscono ancora il numero delle cessazioni che raggiungono i minimi degli ultimi anni. La dimostrazione di quello che gli analisti di Unioncamere definiscono “effetto surplace”. Sostanzialmente molti piccoli imprenditori italiani aspettano di capire qualcosa sull’evoluzione della pandemia e sui suoi effetti economici, prima di decidere il da farsi. Un quadro che impone delle cautele nelle valutazioni di medio-lungo periodo.

Nell’analisi dei diversi settori produttivi in provincia di Foggia nel 2021,  sono le costruzioni, con un saldo positivo di + 137 imprese, e l’agricoltura (+ 47), quelli a registrare in valore assoluto i numeri migliori. Ma le performance più significative  in valore percentuale si riscontrano in Capitanata nei servizi d’informazione e comunicazione e nelle attività professionali, con un tasso di crescita che si attesta al 3%. Buono anche il saldo nelle attività immobiliari con una crescita ben al di sopra del 2%. Tassi di crescita negativi, sia pur minimi, nelle attività di alloggio e ristorazione (-1,17%).

I dati più significativi sull’aspetto demografico del sistema d’impresa in Capitanata si riscontrano, però,  analizzando  i dati relativi alla forma giuridica delle aziende. Continuano ad aumentare in modo marcato le imprese  di società di capitali che registrano un tasso di crescita del 6,45%. Si tratta del miglior risultato registrato tra le province pugliesi e che colloca la CCIAA di Foggia ben al di sopra tanto della media nazionale (+3,64%) che di quella pugliese (+5,09). 

Forme giuridiche Tasso di crescita SOCIETA’ DI CAPITALE SOCIETA’ DI PERSONE DITTE INDIVIDUALI ALTRE FORME TOTALE
FOGGIA  6,45% -0,20% 0,81% 0,09% 1,86%
BARI  4,45% -0,19% 0,73% 1,00% 1,71%
TARANTO  4,57% -0,98% 1,31% -0,54% 1,97%
BRINDISI  4,79% -0,25% 1,72% 1,20% 2,28%
LECCE  6,02% -0,71% 2,20% 2,59% 2,89%
PUGLIA  5,09% -0,39% 1,22% 0,92% 2,06%
ITALIA 3,64% -0,94% 0,95% 0,26% 1,42%

Per il presidente della CCIAA di Foggia, Damiano Gelsomino: “l’analisi dei dati sull’andamento demografico del sistema d’impresa della provincia di Foggia mostra una situazione in linea con il resto d’Italia. La CCIAA di Foggia, come il resto del Mezzogiorno in questa delicata fase, registra  un positivo dinamismo. Il tasso di crescita delle società di capitali denota la presa di coscienza di molti imprenditori della necessità di irrobustire il sistema d’impresa del territorio. Tutto questo è certamente positivo, ma dobbiamo tutti avere la consapevolezza che per uscire dalla crisi attuale c’è bisogno di fare sforzi ulteriori, intensificando l’interazione tra investimenti pubblici e privati”.