Insulti sessisti ai familiari del sindaco: “Superato il limite, metodi medievali”

Le dichiarazioni degli assessori Bruno, Cicolella, Dibisceglia e Speranza sulle offese del consigliere Metta

“È vergognoso e inaccettabile che nel 2022 si attacchi una donna per una minigonna o un tacco. Ed è ancora più squallido che questi attacchi provengano da chi ha rappresentato, indegnamente, le istituzioni della città. È indecente che, per criticare un sindaco, si offendano pesantemente moglie, figli e affetti più cari”.

Con queste parole gli assessori della giunta comunale- Rossella Bruno, Teresa Cicolella, Maria Dibisceglia e Olga Speranza – stigmatizzano gli insulti, a mezzo social, rivolti dal consigliere Metta ai familiari del primo cittadino. “Attaccare una moglie, totalmente estranea alle dinamiche amministrative, per semplice bagarre politica è un atto ignobile e se per farlo – osservano gli assessori- si utilizzano metodi sessisti e volgari, allora dobbiamo chiederci se non si sia oltrepassato il limite. Siamo sempre stati dalla parte delle donne, abbiamo da sempre portato avanti iniziative che eliminassero disuguaglianze e abbiamo in ogni occasione condannato l’aggressività verbale, che generalmente è anticamera di altro: per questo- da donne, mamme, amministratrici, esseri umani- riteniamo irricevibili le volgarità lanciate sui social da Metta e sostenute dal suo gruppo politico formato da Donofrio, Pezzano e Vitullo, ormai assuefatti ad ogni tipo di oscenità del loro nuovo mentore”.

“In mancanza di qualsivoglia argomentazione politica sull’attività amministrativa- proseguono gli assessori- da giorni assistiamo ad un crescendo di diffamazioni, calunnie e accuse prive di qualsivoglia fondamento: non paghi di ciò, gli esponenti del movimento politico ‘Avanti’ adesso si lanciano in attività di cattivo gusto e pericolose”, commentano dalla giunta.

“Non ci accorgiamo di certo adesso di quanto basso sia il livello di una certa parte politica, ma se per racimolare qualche voto si attacca una moglie- concludono Bruno, Cicolella, Dibisceglia e Speranza- allora rivolgiamo un invito alla cittadinanza a ribellarsi a questo modo cavernicolo di trattare e considerare le donne. Siamo nel 2022 e non permetteremo a nessuno di riportarci al Medioevo. Ci attiveremo in ogni sede per porre fine all’indecenza di Metta e dei suoi consiglieri plaudenti”.