Ieri sera, a Troia, l’arrivo e l’accoglienza dei profughi ucraini

Sono arrivati ieri, in tarda serata, a Troia, i cinquanta cittadini ucraini profughi di guerra. A bordo del bus sul quale hanno viaggiato da Medyka (Polonia) a Troia, cinquanta persone, la maggior parte donne, alcune anziane, due uomini, cinque bambini tra i due e i sei anni, alcuni adolescenti tra gli undici e i quattordici anni, e alcuni ragazzi tra i 15 e i sedici anni. All’arrivo sono stati accolti dall’amministrazione comunale, dall’Associazione dei Protezione civile TUR27, dai volontari del Galiv e dell’associazione Idee in Movimento ed accompagnati all’Ostello del Cammino, nell’ex convento di San Domenico, dove sono stati sottoposti a tampone anti-Covid e ricevuto la prima assistenza sanitaria. L’amministrazione comunale, infatti, ha attivato il servizio di supporto psicologico e, grazie alla disponibilità di alcune ucraine residenti a Troia, anche di interpretariato.  

La macchina organizzativa del Comune di Troia, in costante contatto con la Prefettura, ha predisposto tutto quanto necessario all’accoglienza e al servizio sanitario. Rigidissime le misure igienico-sanitarie previste dal protocollo anti Covid.

Due le strutture messe a disposizione per i profughi di guerra:

1)      L’Ostello del Cammino – La struttura comunale, nata per dare accoglienza ai pellegrini che percorrono la Via Francigena e fanno tappa a Troia.

Spazioso ed attrezzato di servizi e spazi comuni, è stato allestito per l’accoglienza con due grandi camere da letto, bagni anche per disabili, lavanderia. Grazie agli ampi spazi disponibili è stata creata una sala giochi per i bambini ed una sala internet. Al piano superiore la sala pranzo. I pasti saranno forniti dall’amministrazione e preparati dal Centro Cottura (la mensa comunale). L’Ostello ospita la gran parte dei rifugiati.

2)     Dopo di Noi “San Giovanni di Dio”. Quattordici dei cinquanta profughi sono stati alloggiati nel Dopo di Noi.

La struttura è stata messa a disposizione, gratuitamente, dal presidente della Cooperativa San Giovanni di Dio, Raffaele De Nittis.

Inoltre, sono state predisposte, per eventuali particolari esigenze, anche altre soluzioni di alloggio. Con l’amministrazione hanno collaborato i volontari del Galiv – Fabbrica della Pace e di Idee in Movimento. Tanti i cittadini che hanno offerto disponibilità di abitazioni, e contribuito alla raccolta di abiti e generi di prima necessità.

Il programma di accoglienza profughi messo a punto dal Comune di Troia, è stato reso possibile grazie alla collaborazione di ANAS Italia (Associazione Nazionale di Azione Sociale) che ha creato il contatto con le staffette ucraine, e con le organizzazioni umanitarie che operano in Polonia.

A Troia, si è concluso il lungo viaggio di cinquanta persone in fuga dalla guerra. Molte sono riuscite a raggiungere la Polonia dopo ore e giorni di cammino, anche a piedi.

Preziosa è stata la presenza di Urbano Di Pierro ed Emilio Curiale, la delegazione del Comune di Troia recatasi in Polonia al confine con l’Ucraina per accogliere i profughi e condurli a Troia.

I cinquanta ucraini, per i prossimi cinque giorni, saranno sottoposti a quarantena. Subito dopo, molti, si ricongiungeranno a familiari, parenti ed amici residenti sia in provincia di Foggia nel resto d’Italia.

La recrudescenza delle azioni belliche starebbe bloccando anche la fuga dei cittadini ucraini. Di Pierro, infatti, nelle dichiarazioni rilasciate ieri sera, ha raccontato che da ieri nei territori di guerra ucraini starebbero bloccando tutti i mezzi che da Leopoli trasportano gente diretta ai confini con la Polonia.

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