Dichiarazioni del sindaco di Cerignola dopo l’incontro avvenuto ieri a Palazzo Dogana
“Dovremo creare un movimento di opinione nazionale e trasversale, appoggiandoci alla Rete dei Tribunali italiani soppressi, perché alla crescente domanda di giustizia che si registra in questo territorio, lo Stato ha il dovere di rispondere con atti che siano in linea con il comune sentire”. È questa la proposta del sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, a margine del convegno svoltosi ieri, a Palazzo Dogana, dal titolo “Emergenza Giustizia in Capitanata” al quale hanno partecipato: il presidente della Provincia Nicola Gatta; l’assessore all’ambiente del Comune di Cerignola, avv. Mario Liscio; la prof. Donatella Curtotti, direttrice del dipartimento Giurisprudenza dell’Università degli studi di Foggia; i presidenti delle associazioni forensi provinciali e locali e i rappresentanti delle forze dell’ordine; l’avv. Stefano Pio Foglia, Presidente dell’Unione Regionale degli ordini forensi di Puglia; l’avvocato Giuseppe Agnusdei, Presidente del Comitato Nazionale dei Tribunali Accorpati; il Presidente del Tribunale di Foggia, dott. Sebastiano Gentile; il Procuratore Capo della Repubblica di Foggia, dott. Ludovico Vaccaro; il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Foggia, avv. Gianluca Ursitti; l’avvocato Carolina Scarano, consigliere nazionale forense.
“Qualcuno – prosegue il sindaco- ha legittimamente sottolineato la mancata presenza delle Istituzioni, ma probabilmente è stato travisato il senso della nostra iniziativa: le istituzioni, pur invitate, sono la parte finale del nostro progetto, che invece deve nascere dal basso e attecchire prima nell’opinione pubblica. I tempi ed i costi della Giustizia per ciascun cittadino, soprattutto nella nostra terra di Capitanata, sono ormai alti e non rispondono alle esigenze della collettività. Tutti siamo stati d’accordo su un aspetto: la legge del 2012 che ha ridisegnato la geografia giudiziaria in Italia non ha portato giovamenti concreti, anzi, si è rivelata un vero e proprio fallimento”.
“Per questo motivo, è necessario andare oltre quello schema: se una legge è sbagliata- chiede Bonito- perché non si può trovare una soluzione? Che politica è quella che certifica un fallimento ma non sa porvi rimedio laddove è stimolata da un forte movimento di opinione pubblica? Non si tratta di campanilismo, di aprire questa o quella sede distaccata: si tratta di creare giudici a servizio della collettività e di portare avanti una grande battaglia di civiltà”.
“Sono molto contento che questa tesi sia sposata in toto dal Procuratore Capo Ludovico Vaccaro e da tanti altri ospiti che ieri hanno partecipato al nostro dibattito. Ringrazio tutti coloro i quali sono intervenuti portando contributi preziosi e perfino soluzioni differenti. È un primo passo e non sarà l’ultimo”, conclude il sindaco di Cerignola.