Assistenza all’autonomia e comunicazione, Dibisceglia: “Garantiti i diritti dei lavoratori e tutelati gli alunni”

Bonito: “Equipariamo queste figure a veri e propri insegnanti per valorizzare il loro ruolo”

Ieri pomeriggio, presso l’Aula Consiliare del Comune di Cerignola, il vicesindaco Maria Dibisceglia ha incontrato una delegazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità grave, residenti nei Comuni dell’Ambito territoriale sociale di Cerignola (Cerignola, Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara, Stornarella) e iscritti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del territorio.

“Ho voluto personalmente conoscere chi svolge questo importantissimo servizio sul nostro territorio e ringraziarli per la grandissima funzione sociale che svolgono”, ha commentato il Presidente dell’Ambito Territoriale e Vicesindaco di Cerignola Maria Dibisceglia.

“Grazie a questi professionisti viene garantito il diritto allo studio, la frequenza e l’integrazione scolastica degli alunni e studenti diversamente abili residenti nel Comune di Cerignola e nei Comuni facenti parte dell’Unione dei cinque Reali Siti. Loro svolgono un’importantissima azione educativa, che garantisce ai nostri bambini e ragazzi di sviluppare le loro capacità seguendo percorsi specifici insieme ai loro compagni di scuola, così evitando situazioni di isolamento”.

“Per la prima volta, dopo anni in cui i lavoratori non sono stati pagati per tutte le ore contrattualizzate se l’alunno risultava assente in classe, quest’Amministrazione ha scelto di assicurare il regolare pagamento delle ore, anche in caso di assenza dell’alunno, così da garantire una stabilità economica ed una serena prospettiva  professionale e di vita del lavoratore”, conclude Dibisceglia.

“Alla retorica dell’importanza del ruolo degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione- conclude il sindaco Francesco Bonito-  era necessario abbinare fatti concreti: è inutile inneggiare al valore educativo di queste figure professionali se poi le si pone in una condizione di precarietà estrema. Riconoscendo agli assistenti un compenso che prescinda dalle effettive ore di lavoro al fianco dei ragazzi con disabilità abbiamo equiparato gli assistenti a veri e proprio insegnanti, per permettere loro una maggiore serenità ed una maggiore efficienza del servizio erogato”.