Zaba: “Un genio che racconta un genio”. Bruno e Bonito: “Il 2022 chiude nel migliore dei modi”
Il genio di Elio al Teatro Saverio Mercadante di Cerignola venerdì 9 dicembre, alle ore 20:30, con “Ci vuole orecchio”, un racconto dissacrante della realtà attraverso il repertorio del compianto cantautore Enzo Jannacci. Si tratta del quarto appuntamento del cartellone “Un Teatro per tutti”, voluto dall’Amministrazione Comunale di Cerignola con la direzione artistica di Savino Zaba.
“È un grande piacere, per me, poter ospitare in Teatro un genio assoluto della musica italiana. Elio- dice Zaba- ci terrà compagnia con uno spettacolo incredibile insieme ad una band composta da quattro musicisti che daranno ritmo e voce ad un altro genio irregolare della musica e della cultura italiana: Enzo Jannacci. Portare Elio a Cerignola è una scelta che siamo sicuri sarà ripagata dal calore e dalla partecipazione massiccia del nostro Teatro”.
“Siamo giunti al secondo appuntamento musicale della nostra rassegna, dopo l’ottimo riscontro registrato con Paola Turci, apprezzata e fortemente applaudita nel nostro Mercadante. Si tratta – dice il sindaco Francesco Bonito- dell’ultimo spettacolo del 2022, mentre il 2023 si aprirà con una rivoluzione grazie allo spettacolo fruibile da pubblico sordo”.
“La programmazione del Mercadante – conclude il primo cittadino- sta dando i frutti sperati e il Mercadante ritorna alla vita anche con un ricco calendario fuori cartellone”.
SCHEDA TECNICA
- 9 dicembre2022
AGIDI / International Music and Arts
Elio
CI VUOLE ORECCHIO
Elio Canta e Recita Enzo Jannacci
Drammaturgia Giorgio Gallione
Arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
Con Alberto Tafuri – pianoforte, Martino Malacrida – batteria, Pietro Martinelli – basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri- sassofono, Giulio Tullio – trombone
Regia Giorgio Gallione
TRAMA
Uno spettacolo un po’ circo un po’ teatro canzone, dove una band di cinque musicisti, grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri, permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di surfare sul repertorio dell’amato Jannacci, nume tutelare e padre putativo di quella parte della storica canzone d’autore che mai si è vergognata delle gioie della lingua e del pensiero o dello sberleffo libertario, e che considera il Comico, anche in musica, non come un ingrediente ciecamente spensierato ma piuttosto un potente strumento dello spirito di negazione, del pensiero divergente che distrugge il vecchio e prepara al nuovo. Così, nel panorama infinito delle figure che abitano l’universo Jannacci trovano posto anche personaggi dolenti, clown tristi e inadeguati che spesso inciampano nella vita.