Peronospora, la Giunta delibera la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale

Cialdella: “Compromessi i raccolti”. Bonito: “Agricoltura parte fondamentale del dna cerignolano, c’è bisogno di un intervento della Regione”

La Giunta Comunale, riunita d’urgenza questo pomeriggio, ha deliberato oggi la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni subiti dai raccolti ad opera della peronospora, che rischia di mettere in ginocchio i vitivinicoltori del territorio.

“In conseguenza delle cospicue precipitazioni piovose che hanno causato inondazioni nei campi, la proliferazione del fungo della famiglia delle Peronosporacee e altresì l’impossibilità degli agricoltori di accedere alle coltivazioni al fine di effettuare i trattamenti coadiuvanti, abbiamo provveduto ad inviare – commenta l’assessore all’agricoltura Sergio Cialdella- all’attenzione dell’Assessore regionale della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, la richiesta di un intervento urgente in favore dei nostri agricoltori, sul cui lavoro si fonda una fetta determinante dell’economia locale”.

“C’è il rischio concreto – aggiunge l’assessore- che ulteriori raccolti siano compromessi tanto da portare alla diminuzione dell’uva o alla mancata produzione. È uno scenario che sta allarmando i nostri agricoltori e quanti vivono la terra col sudore e sacrificio. Come amministratori, pertanto, abbiamo l’obbligo di farci portavoce di queste angosce chiedendo risposte concrete alla Regione”.

Nella seduta di giunta odierna è stata quindi deliberata la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni da peronospora: “Abbiamo chiesto che siano previsti aiuti, agevolazioni e indennizzi per gli eventuali danneggiamenti provocati da questa subdola malattia delle piante perché – spiega il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito- gli attacchi della peronospora possono seriamente compromettere le colture. L’attenzione resta alta, così come restano costanti le interlocuzioni con il comparto agricolo. Sono state tante le segnalazioni ricevute dai produttori e delle associazioni di categoria: l’agricoltura è parte fondamentale del dna cerignolano ed oggi siamo chiamati a curare le ferite che si abbattono sui nostri campi”.