Inaugurazione ieri sera alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine e dell’Amministrazione Comunale. Divito: “Testimoniato il legame viscerale con il quartiere”. Dibisceglia: “Non sarà l’unico momento di riflessione collettiva”
Una scala della legalità e un murale con i volti di tre donne vittime innocenti vittime di mafia: il progetto “Il coraggio dei colori” arriva all’ultima tappa dopo aver decorato il quartiere popolare di Cerignola lanciando un messaggio di legalità e di rispetto delle regole. Ieri sera, oltre all’Amministrazione Comunale, all’inaugurazione erano presenti i vertici delle Forze dell’Ordine.
“I ragazzi delle associazioni e i residenti della zona- spiega il consigliere comunale Mariarosaria Divito, tra i promotori dell’iniziativa- hanno colorato una scala scrivendo delle frasi molto significative e hanno impresso le orme delle loro mani sui muri di cinta per testimoniare il forte e viscerale legame con il territorio e con quella fetta di Città. Dopo la panchina dell’inclusione e le attività connesse, e dopo i laboratori in villa comunale, il mix tra istituzioni, associazioni, residenti ha dato i suoi frutti”.
È un messaggio di inclusione, quello lanciato attraverso la scala allestita e abbellita dalle scritte in Piazza del Cinquecentenario: “La bellezza del mondo sta nella diversità della sua gente; diversità è l’arte di pensare insieme in modo indipendente; nessuno è più inferiore di quelli che insistono per essere uguali; io vengo da un altro pianeta: io vedo orizzonti dove tu disegni confini; siamo unici e splendidamente diversi; la diversità è l’unica cosa che abbiamo in comune; un punto di luce dove prima c’era il buio”.
“Grazie all’impegno di tutti, e specialmente alle coop Sanità Sociale, Un sorriso per tutti, Parrocchia di Sant’Antonio e AIPD siamo riusciti a creare una rete festante e impegnata nella salvaguardia e nella rigenerazione delle nostre periferie. È un progetto – commenta il vicesindaco e assessore al welfare Maria Dibisceglia- che sicuramente ripeteremo per toccare altre realtà, magari complesse, della nostra città. L’arte è il mezzo principale per diffondere messaggi nobili: ribadire la centralità della legalità nella nostra Cerignola è un atto per niente scontato e non sarà l’unico momento di riflessione collettiva”.
Il murale, realizzato dall’artista napoletano Paolo Deor, raffigura i volti di tre donne vittime di mafia: Renata Fonte, assessore del Comune di Nardò, assassinata a 33 anni, nel 1951, dopo essersi opposta alla cementificazione selvaggia nel Porto; Graziella Campagna, uccisa a soli 17 anni per aver ritrovato fortuitamente un pizzino nella lavanderia in cui lavorava; Emanuela Loi, poliziotta, morta nella strage di Via D’Amelio per mano di Cosa Nostra.
“Proprio oggi, che ricorre l’anniversario della morte di Paolo Borsellino, abbiamo voluto rendere omaggio alla sua storia, che è la storia del Paese, ribandendo nettamente la nostra posizione e- commenta il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito- condividendola con la città, che in queste settimane ha potuto conoscere storie esemplari, vissuti spesso dimenticati e rotte da perseguire. Le centinaia di nomi impressi sulla scala della legalità, che corrispondono ad altrettante vittime di mafia, diventano la bussola non solo per Piazza del Cinquecentenario, ma anche per un’intera Città che pur tra difficoltà sta reagendo alla criminalità. Le infiltrazioni mafiose non sono il tratto distintivo di Cerignola, e non lo saranno mai, ma rappresentano un fatto storico da non dimenticare. I valori di Cerignola da oggi saranno stampati per sempre nella memoria dei cittadini”.