Due impianti di affinamento gestiti da Acquedotto Pugliese (Corsano e Fasano-Forcatelle) già adeguati alla normativa europea. Entro giugno altri quattro. La direttrice generale di AQP, Portincasa: “Ci confermiamo una terra all’avanguardia nella depurazione”
Bari, 27gennaio 2024 – La Puglia ha i primi due Piani di gestione per riutilizzo delle acque, basati sulle previsioni e prevenzioni dei rischi, previsti dalla normativa europea entrata in vigore a giugno scorso. Sono quelli predisposti da Acquedotto Pugliese (AQP) per i depuratori di Corsano (Lecce) e Fasano-Forcatelle (Brindisi), i cui impianti di affinamento forniscono acque per l’irrigazione di varie produzioni agricole, dagli ortaggi agli uliveti. I due Piani, varati in tempi da record e con un innovativo approccio quali-quantitativo, saranno seguiti entro giugno 2024 da quelli per gli altri quattro depuratori di AQP che attualmente danno acqua all’agricoltura per un totale di circa 600mila metri cubi l’anno: Castellana Grotte (Bari), Acquaviva delle Fonti (Bari), Ostuni (Brindisi) e Gallipoli (Lecce).
“Il varo dei due Piani – spiega Francesca Portincasa, direttrice generale di AQP – conferma che la Puglia è all’avanguardia nella depurazione. Il riuso è fondamentale contro siccità e scarsità idrica. Gestiamo 185 impianti nell’ATO più esteso d’Italia con livelli di efficienza ed efficacia che ci consentono di recuperare un’acqua ottima per l’agricoltura. Fra questi, 15 impianti sono già adeguati all’utilizzo di acqua affinata per usi irrigui ed entro il 2027 lo saranno altri 42. Sommati ai 6 già in esercizio, in pochi anni avremo 63 depuratori dotati di impianti di affinamento, oltre un terzo del totale. Più acqua depurata buona diamo all’agricoltura, meno prelievo ci sarà dagli invasi per usi irrigui. Tutto questo andrà a vantaggio del potabile e ridurrà i rischi di crisi idriche”.
I Piani di gestione per il riutilizzo delle acque sono previsti dal Regolamento UE 741/2020 e sono stati inoltre recepiti e resi urgenti dal decreto Siccità. La nuova normativa semplifica e promuove la possibilità di riuso delle acque trattate e si fonda sull’approccio della valutazione e gestione del rischio. L’approccio di AQP alla redazione dei Piani è stato innovativo: “Abbiamo incrociato la valutazione qualitativa sui rischi richiesta dalla normativa – aggiunge il direttore Laboratori e controllo igienico sanitario di AQP, Pier Paolo Abis – a una quantitativa basata sulla qualità delle acque negli ultimi tre anni. Questo metodo quali-quantitativo dà ancora più efficacia al nostro Piano poiché, attraverso l’analisi statistica, incrementa l’azione di previsione e prevenzione”.
L’economia circolare è una delle tre priorità del Piano Strategico 2022-2026 di Acquedotto Pugliese e prevede investimenti per 213 milioni di euro. Oltre al riuso dell’acqua depurata in agricoltura, AQP è da anni impegnato nel ciclo dei fanghi. La quasi totalità di quelli prodotti dai 185 depuratori gestiti finisce in impianti di compostaggio per ritornare quindi all’agricoltura. Grazie a sperimentazioni come la produzione di biocarburanti e progetti già avviati come la cogenerazione elettrica da biogas, inoltre, i fanghi di depurazione diventano sempre più una risorsa.