“Siamo al 100% con gli agricoltori di Capitanata che stanno manifestando per salvare l’agricoltura. Lo abbiamo ribadito ieri sera (mercoledì 31 gennaio, ndr), nell’incontro convocato da Emilio Di Pumpo, sindaco di Torremaggiore, nel quale assieme alle altre organizzazioni ci siamo confrontati con gli agricoltori di tutto l’Alto Tavoliere. Io stesso già in precedenza e in questi giorni, ho incontrato e continuo a incontrare i diversi presidi in tutta la provincia di Foggia. Le motivazioni che abbiamo espresso a Roma, nella grande manifestazione nazionale di CIA Agricoltori Italiani di qualche settimana fa, e a Bari nella nostra recente assemblea regionale, coincidono completamente con le rivendicazioni portate avanti nelle marce dei trattori”. È Angelo Miano, presidente di CIA Capitanata, a tornare con forza sulle questioni che in questi giorni sono state espresse dagli agricoltori manifestanti a Foggia, con oltre 400 trattori in corteo nel capoluogo dauno, ma anche a Lucera, San Severo, Candela, Torremaggiore e in diversi altri centri della provincia.
VALORE AL GRANO E AGLI ALTRI PRODOTTI. “La questione del giusto valore da riconoscere ai nostri prodotti, e della difesa dalle importazioni massicce e selvagge, è tra quelle che ci stanno più a cuore: vogliamo ricordare che la CIA è stata la prima e l’unica a muoversi già da aprile 2023 per chiedere al Governo di attivare immediatamente le misure di Granaio Italia, col Registro Telematico e i controlli su qualità, salubrità e provenienza del grano duro importato massicciamente per deprezzare il nostro grano. Abbiamo raccolto oltre 75mila firme nella petizione in favore della cerealicoltura italiana, ottenendo l’adesione di circa 50 comuni pugliesi, della stessa Anci Puglia, e di diverse associazioni di consumatori”, ha ricordato Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata.
LA PIATTAFORMA DI RIVENDICAZIONI. “Siamo stati gli unici”, aggiunge Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, “a mettere in chiaro, in modo forte e trasparente, una piattaforma che raccoglie in toto le rivendicazioni che oggi i cortei dei trattori stanno esprimendo. Abbiamo indicato 5 priorità: una profonda riforma della PAC, misure europee e nazionali per la riduzione dei costi di produzione, interventi per affrontare calamità e fitopatie, contrasto alla concorrenza sleale e vera semplificazione burocratica. NO ai limiti forzati e insensati che impongono una riduzione delle produzioni; NO alle azioni più radicali del cosiddetto Green Deal che, di fatto, addossano all’agricoltura la responsabilità dell’inquinamento ambientale causato da ben altri settori; con l’abbattimento del 65% dell’uso dei fitofarmaci entro il 2030, si rischia una consistente contrazione delle produzioni e la conseguente dipendenza alimentare da Paesi che producono utilizzando sostanze chimiche il cui uso è già vietato da molti anni in Europa. Bisogna ribadirlo a gran voce: non è vero che l’agricoltura e la zootecnia inquinano! Si vuole colpire l’agricoltura per non dover affrontare i veri responsabili dei danni all’ambiente”.
COSTI DI PRODUZIONE. Gasolio agricolo, costi energetici, fitofarmaci, materie prime, approvvigionamento idrico per le irrigazioni, ore di lavoro sottratte alla produzione per far fronte alla moltiplicazione degli adempimenti burocratici, trattamenti d’emergenza e irrigazioni di soccorso, logistica: ogni singola voce dei costi di produzione, negli ultimi tre anni, è stata caratterizzata da aumenti a volte fuori controllo che solo temporalmente e per brevi periodi si è provveduto a calmierare con misure-palliativo, mai con azioni strutturali. I costi di produzione per le aziende agricole italiane, e per quelle pugliesi ancora di più, mettono in fuori gioco i nostri imprenditori agricoli rispetto a Paesi dove produrre costa meno. Il nostro è uno svantaggio competitivo permanente, strutturale e, anche su questo, è necessario che si intervenga a livello europeo, per tutelarci rispetto alle condizioni che determinano la competitività sui mercati internazionali.
CALAMITÁ E FITOPATIE. In Capitanata, la peronospora ha messo letteralmente in ginocchio il settore vitivinicolo. I danni di questa tremenda fitopatia, purtroppo, sono ancora visibili e attivi sui tralci, come è stato messo in evidenza proprio da CIA Agricoltori Italiani di Puglia nei giorni scorsi quando sono iniziate le potature. Il Governo deve ripristinarei livelli precedenti dei contributi per le polizze assicurative agevolate. E’ necessario che il Governo non lasci nulla di intentato, in Europa, per uniformare gli standard produttivi, facendo in modo che almeno gli Stati dell’Ue adottino regole comuni per non fare concorrenza sleale, assicurando meccanismi e norme che garantiscano il giusto valore economico ai nostri prodotti. Vanno favorite le aggregazioni per accrescere il potere contrattuale dei produttori nei confronti di intermediari, parte industriale e GDO. Va difeso il “made in Italy”, favorendo acquisto e consumo di prodotti coltivati e raccolti in Italia.