Nei giorni scorsi ho ricevuto un pacchetto che veniva da Locri, alle pendici dell’Aspromonte. L’ho aperto: c’era un flacone contenente profumo di bergamotto. È una gradita consuetudine introdotta da mons. Bregantini. Anni fa cominciò a mandare a tutti i Vescovi italiani questo profumo, prodotto da alcune cooperative che gestivano terreni confiscati alla malavita della Locride, come fanno anche alcune nostre cooperative a Cerignola, dando destinazione sociale a terreni e immobili confiscati alla criminalità locale.
Quel profumo di bergamotto serve ad essere mescolato, insieme ad altre essenze, con il sacro Crisma, l’olio che il Vescovo benedice solennemente in Cattedrale durante la Settimana Santa. Verserò, dunque, il flacone ricevuto nell’ampolla del Crisma, pregando di cuore affinché il profumo del bene, il profumo di Dio, prevalga su tutti i miasmi del male.
In realtà, anche in mezzo a noi, se abbiamo un buon olfatto, è possibile percepire tale odore fragrante e delicato. È il profumo di chi fa ogni giorno il suo dovere, senza cercare applausi; di chi trova il tempo per il volontariato; di chi ha incarichi pubblici e li svolge veramente come servizio; dei genitori che lavorano onestamente e non vengono meno al loro compito di educatori; di quei giovani che si impegnano nello studio, nello sport o in altre attività positive. È il profumo della gentilezza, che rende civili e rispettosi i rapporti. È il profumo di chi mantiene e alimenta la propria fede cristiana, sforzandosi di essere coerente. C’è questo buon profumo e me ne accorgo nei contatti con tante persone.
Ma so che c’è anche altro. Non parlo di chi a volte è scivolato per debolezza in azioni sbagliate. Tutti possiamo cadere, tutti possiamo rimetterci in piedi. Parlo, invece, di chi in maniera deliberata ha scelto il male come forma di vita, si è tappato ermeticamente le narici e non sente più il cattivo odore. Salgono emanazioni di fetore dal denaro sporco, dal sistema di chi continua a fare affari con lo spaccio della droga, con la cannibalizzazione delle auto rubate, con l’assalto ai portavalori e con le altre tristi specialità della criminalità locale. Salgono emanazioni di fetore dal sistema delle grandi frodi previdenziali e assistenziali, che la Finanza ha smascherato recentemente. In questi casi, e in altri simili, sembra che la coscienza sia stata addormentata. Ma può sempre risvegliarsi! Da quel sistema di vita si può uscire! Dalle spire del male possiamo liberarci; dalle cadute quotidiane possiamo rialzarci. La parola che il Vescovo vuole dirvi a Pasqua è soprattutto questa. Il profumo di pulito ci dà freschezza, ci fa vivere meglio. Con questa speranza, invito tutti a fare Pasqua. La Resurrezione di Cristo ci rianima e incoraggia. I sacramenti pasquali della Confessione e della Comunione sono un dono personale, offerto a ognuno di noi. Accogliamo con gratitudine questo dono.
Alle città di Cerignola e di Ascoli Satriano, a tutti i paesi della nostra diocesi, alle Autorità istituzionali, ai singoli fedeli, a ogni cittadino l’augurio sincero e cordiale di buona Pasqua!
Cerignola, 22 marzo 2024
X Fabio Ciollaro
Vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano