CNA Foggia riparte con il progetto “LA FACCIO PURE IO LA LEGGE”, che ha impegnato CNA PUGLIA nella elaborazione di una proposta di legge regionale per contrastare l’abusivismo nell’acconciature ed estetica. Un problema atavico,quello dell’esercizio abusivo della professione, che può trovare limitazioni solo con la messa in campo di nuove proposte. Il mese di settembre sarà dedicato a chiudere le proposte di legge. Per l’acconciatura si è ormai in dirittura di arrivo. All’inizio del mese verrà presentata al tavolo di conciliazione la proposta elaborata dalla CNA e su questa si aprirà il confronto tra gli oltre 100 aderenti al processo partecipativo. Sarà possibile presentare emendamenti alla proposta, integrazioni su cui si aprire il dibattito e, dopo aver esperito i tentativi di giungere ad un accordo si procederà alla votazione della proposta definitiva.
CNA Foggia evidenzia che l’attivazione del processo partecipativo ha già segnato nella nostra provincia significativi risultati. Il Comune di Foggia, con l’Assessore De Santis, ha manifestato adesione all’azione di contrasto dell’esercizio abusivo delle attività e si è impegnato a sostenere una forte campagna di comunicazione per affermare il valore delle imprese legali, garanti di sicurezza e professionalità. Altrettanto importante è la discesa in campo della Camera di Commercio contro le attività abusive nel settore. La scelta fatta dal Consiglio della CCIAA nell’aggiornamento del bilancio di previsione 2024 di stanziare risorse per finanziare una costante attività informativa contro l’esercizio abusivo delle professioni di acconciatore ed estetista è un segnale fortissimo da parte di un ente cha ha la funzione di sostenere le imprese legali. E’ la prima volta che la Camera di Commercio decide di intervenire con un intervento integrato in questa materia testimoniando una rinnovata vicinanza ai problemi delle imprese, comprese quelli di servizio alle persone ed alle cose. La proposta CNA interviene su più punti. Si presta attenzione all’attività di formazione proponendo un maggior coinvolgimento dell’attività formativa nell’affermazione di una cultura della legalità. Al contempo si propongono sanzioni per gli studenti che esercitano abusivamente l’attività di acconciatore. Si entra nel merito dell’affitto di poltrona e si propone di consentire le attività ispettive anche presso il domicilio dei clienti che accettano in casa operatori abusivi. Si propone che il documento strategico del commercio, redatto dai Comuni, venga integrato anche con uno studio della localizzazione delle attività di servizio alla persona e preveda adeguate agevolazioni per le attività collocate in periferia o in zone svantaggiate delle città.
Con il Comune di Foggia, coinvolgendo anche le altre organizzazioni, si punta a definire un protocollo per aggredire con l’attività ispettiva chi esercita abusivimante le attività artigianali e CNA punterà a coinvolgere la CCIAA anche in un controllo più costante sugli iscritti all’albo e soprattutto sulle cancellazione. Molto spesso lavorano abusivamente operatori che non riescono a sostenere i costi fiscali dell’imprese e decidono di cessare continuando però a lavorare facendo concorrenza sleale ai colleghi regolari.
Tutti sono ormai consapevoli che chi opera legalmente non riesce più a sostenere il peso dell’impresa illegale. E’ una battaglia che va condotta insieme con un forte impegno dell’apparato pubblico. “Occorrono politiche incentivanti per sostenere la nascita e la crescita delle imprese ed al contempo certezza dell’azione repressiva e sanzionatoria verso le imprese abusive” afferma Antonio Trombetta, direttore provinciale della CNA di Foggia. che continua: “L’indifferenza della pubblica amministrazione verso queste illegalità è un suicidio. Per lo Stato significa: meno entrate fiscali, per i Comuni meno entrate tributarie, per la Regione più costi sociali ( chi non denuncia reddito è il primo ad approfittare di tutte le agevolazioni previste per i soggetti in difficoltà ), per la CCIAA una erosione costante degli iscritti al registro imprese ed all’albo artigiani, per l’INPS e l’INAIL meno entrate in contributi previdenziali. Siamo di fronte ad una INDIFFERENZA CHE RENDE COLPEVOLE, chi non adempie, del degrado morale che si diffonde sempre più nelle nostre comunità.” “Con questa iniziativa vogliamo nutrire lo spirito di legalità di cui la nostra città ha profondamente bisogno. La legalità come presidio di civiltà si esprime in ogni comportamento quotidiano e per questo diventa fortissima contro chi si nutre di illegalità. E se il contrasto a tutto questo è difficile non importa bisogna andare avanti con l’ottimismo della volontà vincendo la rassegnazione.” conclude il direttore Trombetta.