Gelsomino: I prossimi mesi saranno decisivi per l’economia del territorio
Anche in Provincia di Foggia, come nel resto d’Italia, nel 2020 sono calate in modo significativo tanto le iscrizioni che le cessazioni al Registro delle imprese. L’andamento demografico dell’imprenditoria, anche in Capitanata, appare complessivamente caratterizzato da una diffusa incertezza sull’evoluzione della pandemia e sui suoi effetti economici.
Il risultato è che in provincia di Foggia le imprese nate nel 2020 sono state in totale 3.628 mentre le cessazioni si sono fermate a 3.314 con un saldo comunque positivo di 314 unità e un tasso percentuale di crescita di + 0.43%. La media nazionale è stata pari a un + 0.32% mentre quella regionale si è attestata ad un +0,80% con un saldo complessivo in Puglia di + 3.033 imprese.
Lo stock complessivo di imprese in provincia di Foggia al 31 dicembre 2020 risulta essere quindi di 72.463 unità, mentre in Puglia è di 382.535 imprese.
Se si analizzano i dati relativi alla forma giuridica delle aziende si constata che in Provincia di Foggia i numeri positivi scaturiscono da un aumento del numero di società di capitali che presentano un saldo positivo di 635 imprese, mentre sono negativi i saldi di tutte le altre forme giuridiche (società di persone, ditte individuali, altre forme).
PROVINCIA DI FOGGIA – NATIMORTALITA’ IMPRESE PER FORMA GIURIDICA – ANNO 2020 | |||||
Forme giuridiche | Iscrizioni 2020 | Cessazioni (non d’ufficio) 2020 | Saldo 2020 | Stock al 31.12.2020 | Tasso di crescita 2020 |
Società di capitali | 1.020 | 385 | 635 | 14.972 | 4,24% |
Società di persone | 90 | 198 | -108 | 5.511 | -1,96% |
Imprese individuali | 2.425 | 2.629 | -204 | 47.742 | -0,43% |
Altre forme | 93 | 102 | -9 | 4.238 | -0,21% |
TOTALE | 3.628 | 3.314 | 314 | 72.463 | 0,43% |
Rispetto all’anno precedente la rilevazione evidenzia che le iscrizioni per la Provincia di Foggia sono diminuite del 14,8% (contro una media nazionale del 17,2%). A livello nazionale il calo massimo storicamente registrato negli ultimi quindici anni è stato del -6,1% nel 2009 a ridosso della grande Crisi. In linea con la media nazionale le cessazioni che hanno fatto segnare un calo del 16,7% a fronte del -16,4% in Italia.
La forte contrazione dei flussi di iscrizioni e cancellazioni delle imprese suggerisce cautela nella quantificazione delle conseguenze del forzato rallentamento delle attività in molti settori economici. Per stabilire l’entità degli effetti prodotti nel 2020 dalla crisi pandemica sul tessuto imprenditoriale, sarà peraltro utile attendere le risultanze del primo trimestre dell’anno in corso. Tradizionalmente, infatti, molte comunicazioni di chiusura dell’attività pervenute al Registro delle Imprese negli ultimi giorni dell’anno vengono statisticamente conteggiate nel nuovo anno.
Per il presidente Damiano Gelsomino: “le prospettive per sistema impresa che emergono da questi dati sono preoccupanti e per questo si rende necessario nei prossimi mesi stringere quel patto di fiducia tra cittadini e tessuto imprenditoriale locale, lanciato nel corso dell’ultimo Consiglio Camerale, in quanto solo con il sostegno di tutti dato alle aziende della nostra provincia si potrà dare una possibilità di futuro a tutti e potrà esserci una possibilità di ripresa post pandemia per questo territorio”.