Nella serata del 23 febbraio u.s. a San Severo, nel corso della cerimonia dell’ammainabandiera, con le bandiere a mezz’asta per la tragedia occorsa all’ambasciatore Luca ATTANASIO ed al Carabiniere Vittorio IACOVACCI, il militare di servizio alla caserma veniva avvicinato da una donna che, con le lacrime agli occhi, gli porgeva un mazzo di rose cinto da un nastro tricolore. Il Carabiniere, sorpreso dal gesto, poiché pensava che la donna fosse entrata in Caserma per sporgere una denuncia o per chiedere informazioni, cercava di chiederLe chi fosse ma la stessa, commossa, gli rispondeva semplicemente con un “Grazie” e con le lacrime agli occhi guadagnava la via d’uscita della Caserma. A nulla è valsa l’insistenza del Carabiniere di conoscere l’identità della donna che, senza neanche voltarsi, spariva dalla sua vista. Dopo qualche secondo il giovane Carabiniere, ancora disorientato per il nobile gesto della sconosciuta, notava all’interno del mazzo di fiori un biglietto manoscritto riportante la seguente dedica “Ogni volta che un Carabiniere perde la vita, nell’adempimento del proprio dovere, è una ferita profonda, nel cuore degli italiani. Condoglianze alla famiglia e condoglianze alla grande famiglia dell’Arma dei Carabinieri”. Fiero e orgoglioso per l’attestazione di solidarietà e vicinanza d’animo espressa dalla donna e dalla comunità per gli uomini della Benemerita, a fatica il militare riusciva a trattenere le lacrime, riportando immediatamente il suo pensiero al giovane collega e all’ambasciatore uccisi nel vile agguato durante l’adempimento del proprio dovere.
E’ un gesto commovente e ricco di significati, che manifesta la forte vicinanza e riconoscenza dell’intera comunità sanseverese ai Carabinieri, ben comprendendone i rischi e i sacrifici quotidiani di ciascun suo appartenente, ai quali hanno inteso rinnovare tutta la loro dedizione.
Grazie di cuore