Nella serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Foggia Principale e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Foggia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Foggia su richiesta dellalocale Procura della Repubblica, nei confronti di unsenegalese, classe ’88, già noto alle forze dell’ordine, resosi responsabile – secondo le prime contestazioni – di alcune tentate violenze sessuali perpetrate, durante le settimane scorse,ai danni di alcune donne passanti a piedi, in Via Strampelli,per motivi vari, in diversi momenti della giornata. Lo straniero, irregolare sul territorio nazionale e già destinatario di ordini di espulsione dal territorio nazionale, aveva occupato un immobile disabitato ubicato vicino al Comando Provinciale dei Carabinieri, motivo per il quale la proprietà dello stabile era stata tempestivamente attivata dal Comando Arma per gli interventi di competenza. Anche le cronache locali avevano in qualche modo segnalato la presenza dello straniero, descrivendolo come “un migrante dalla corporatura imponente e con atteggiamenti aggressivi”. Oltre ai comportamenti molesti oggetto di contestazione penale, l’uomo era anche di fatto un accumulatore seriale di materiali e rifiuti vari. Le indagini svolte dagli investigatori dell’Arma coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia si sono in particolare concentrate su alcuni episodi verificatisi, ai danni di 3 donne, nelle giornate del 22 e del 25 giugno scorso. Sono state le coraggiose testimonianze delle donne molestate e la certosina analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zonasvolte da parte dei Carabinieri che hanno consentito di acquisire i gravi elementi indiziari sulla base dei quali la Procura della Repubblica di Foggia ha avanzato apposita richiesta di misura cautelare applicativa del carcere. Il senegalese, dopo il relativo rintraccio, è stato quindi ieri sera portato presso gli uffici del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia e, al termine delle formalità di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di Lucera (FG), dove nei prossimi giorni verrà interrogato dal GIP del Tribunale di Foggia.
L’A.G. ed i Carabinieri sono così riusciti a mettere la parola fine ad una situazione che aveva di fatto creato allarme sociale in città. Fondamentali, ancora una volta, le attività di controllo del territorio e le rigorose procedure giudiziarie in materia di c.d. “codice rosso”.
Non si escludono che si siano verificati ulteriori episodi, seppur di portata minore, motivo per il quale la cittadinanza è invitata a denunciare presso i Comandi Carabinieri eventuali fatti analoghi non ancora segnalati alle Autorità istituzionali.