“L’aumento delle quotazioni di queste ultime settimane alla Borsa Merci della Camera di Commercio di Foggia, così come in altre realtà italiane, è un elemento importante che ovviamente ci soddisfa ma che è determinato da più fattori concomitanti”.
Con queste parole da Confagricoltura Foggia si commenta, in attesa della prossima seduta in programma mercoledì prossimo, il prezzo di mercato del grano e dei suoi derivati registrato in CCIAA.
Produzione di qualità, forte incremento della domanda di prodotto italiano, difficoltà di produzione in Nord America le ragioni più rilevanti di un prezzo del grano duro che oscilla tra i 440 ai 450 euro a tonnellata. Un valore mai così alto negli ultimi dieci anni.
“Ma – fanno notare dall’associazione di categoria più rappresentativa dei cerealicoltori – si tratta di un fenomeno che va contestualizzato all’interno di un più generalizzato aumento dei prezzi delle materie prime a livello mondiale. Incrementi che scontano anche i problemi e gli aumenti della logistica, tanto internazionale che nazionale. Questo comporta che maggiorazioni vengono registrate anche sui prezzi di sementi e concimi; elevando i costi di produzione e, quindi, riducendo per gli agricoltori i margini di guadagno.
Evidenziamo questo – rimarcano dall’associazione presieduta da Filippo Schiavone– non certo per lamentarci di una congiuntura che è sicuramente positiva per i produttori, ma solo per riportare nella giusta cornice le notizie diffuse in queste settimane”.