Bonito incontra il direttore Asl Piazzolla: focus su Emodinamica, sicurezza e nuovi infermieri

Il sindaco: “Possibile che da 20 anni il Tatarella sia l’unico ospedale senza un punto ristoro?”

“Un ospedale come Cerignola, che dista qualche chilometro dal centro urbano, non ha mai avuto un punto ristoro in vent’anni. Temiamo non si tratti di semplice dimenticanza e per questo abbiamo chiesto al direttore generale Vito Piazzolla, che ringrazio per la collaborazione, che il nostro Tatarella torni ad essere un nosocomio funzionante e soprattutto normale”.

Il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, ha incontrato nella giornata di ieri il direttore generale della Asl di Foggia, Vito Piazzolla, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, Pierpaolo Limone, e i primari dell’ospedale Tatarella per fare il punto sulla carenza di personale medico ed infermieristico, sulla sicurezza all’interno e all’esterno della struttura e sulla possibile apertura di nuovi reparti.

“Accolgo favorevolmente l’impegno della direzione che – spiega Bonito- sta alacremente lavorando all’attivazione dell’Emodinamica nel nostro ospedale: sarebbe una soluzione importante che eliminerebbe ai pazienti l’incombenza di dover raggiungere i centri di Foggia e San Severo, con tutti i disguidi e gli esborsi economici annessi”. L’incontro è servito anche ad accendere i riflettori sulla ormai cronica carenza di personale, con l’annuncio, da parte della direzione generale della Asl, dell’imminente arrivo di ulteriori 15 infermieri utili a rimpinguare gli organici. Così come – è stato preannunciato- verranno banditi ulteriori concorsi, dopo che sono andati deserti quelli per anestesisti rianimatori.

“Sappiamo bene che purtroppo, a livello nazionale, si riscontra una oggettiva difficoltà nel reperire determinate categorie di professionisti. È una piaga che – aggiunge il sindaco di Cerignola- mette l’intero sistema sanitario nazionale con le spalle al muro e con la quale tutti i manager sono chiamati a confrontarsi tra mille difficoltà. Tutto questo si tramuta in un aggravio di responsabilità e in un surplus di lavoro per i medici: penso al Pronto Soccorso, i cui operatori vivono tra l’altro forti rischi per la propria incolumità a causa di aggressioni. Abbiamo chiesto al direttore generale, sempre molto aperto al dialogo, di intervenire quanto prima in ogni modo possibile affinché non siano mortificate le tante valide professionalità del nostro ospedale”, conclude Francesco Bonito.