di Domenico Carbone
Lo sviluppo urbanistico che portò il borgo fortificato della Terra Vecchia ad abbandonare il pomerio per allungarsi verso est e poi verso sud rese necessario un collegamento fra i due blocchi.
Se questa è la verosimile ragione della costruzione dell’arco di Chiomenti, più noto come l’arco del Carmine (per la sua prossimità alla omonima chiesa), altre vicende lo hanno connotato dal punto di vista pubblico, sociale ed amministrativo.
In più momenti della sua storia, Cerignola ha visto intere famiglie occupare l’arco, il cui spazio sottostante veniva diviso da grossi capi di lenzuola mediante le “forcelle” di solito adibite a spandere i panni al sole. Era insieme un modo per protestare ma soprattutto il sistema per dimorarvi per l’assoluta mancanza di altra sistemazione.
Altro ricordo lega quel posto alla Città. Da lì partiva il banditore, personaggio con tamburro a tracolla che con grossa voce forte ed autorevole dava annunci pubblici, come la chiusura dell’acqua, la riparazione di strade, il percorso di processioni ed altro evento importante per la “cittadinanza”. Chiamava il popolo all’ascolto prima da una parte e dall’altra dell’arco e poi proseguiva, con tanti ragazzini al seguito, per tutte vie del paese.