«Ingiustificati gli attacchi agli agricoltori dopo la morte dei quattro ragazzi africani, sparare nel mucchio non serve a niente e non aiuta ad affrontare i problemi», dice il presidente di Confagricoltura Foggia, Filippo Schiavone, in merito ai commenti a caldo suscitati dal tragico incidente di sabato scorso sulla provinciale fra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri che ha provocato la morte di quattro giovani e il ferimento di altre 5 persone. «Innanzitutto la mia solidarietà e di tutta l’organizzazione agricola che rappresento alle famiglie delle vittime ed ai feriti ancora ricoverati in Ospedale. La nostra solidarietà anche alla grande comunità di lavoratori agricoli che lavorano nelle nostre campagne, con regolare contratto, e che non sono certo sottoposti a condizioni di sfruttamento secondo la generalizzazione che invece viene fatta in questi giorni».
Nel mirino di Confagricoltura soprattutto le parole pronunciate da sindacalisti e rappresentanti delle istituzioni che hanno attaccato duramente il mondo agricolo: «Vorrei innanzitutto far presente – dice Schiavone – che parlare per supposizioni, come hanno fatto alcuni esponenti politici della nostra provincia, non è degno della carica che rivestono. Le indagini sono in corso e mi auguro che chiariscano i contorni di questa vicenda: ma dire che quei ragazzi avevano lavorato sotto il sole, per dieci ore e con paghe da fame è una ricostruzione arbitraria e priva di riscontri. Ci sono anche tra gli agricoltori le mele marce, come in tutte le categorie, ma vorrei precisare che Confagricoltura ha sottoscritto un protocollo etico a inizio della campagna agricola che impegna tutte le aziende ad attenersi alle regole, pena l’espulsione dalla nostra organizzazione. C’è stato anche un sindacato che ha accusato le imprese agricole di non aver voluto aderire al piano per favorire il trasporto agricolo, due anni fa, proposto dalla Regione. Un’altra falsità – puntualizza Schiavone – avevamo messo in cantiere con il dirigente Fumarulo il progetto per il trasporto dei migranti sulla base di un finanziamento di 1 milione di euro, ma quei fondi regionali sono stati poi dirottati su altri capitoli».
«Il trasporto dei lavoratori è la priorità delle priorità: ci sono trasportatori che si preoccupano di trasportare i migranti direttamente in campagna, con mezzi in regola e tutte le autorizzazioni per quel tipo di servizio e altri che utilizzano mezzi rubati e stivano nei furgoni le persone come fossero sardine. Un problema grave, che noi come Confagricoltura ci siamo incaricati di segnalare da tempo al tavolo della Rete di qualità del lavoro agricolo. Come si risolve il problema? Noi proponiamo – conclude Filippo Schiavone – una regolamentazione di questo servizio di trasporto legale, a norma, svolto con regolare permesso dai cosiddetti “caporali bianchi” che svolgono in realtà un servizio ai lavoratori che si recano nei campi. Altra cosa è invece il rapporto di lavoro che si costituisce con l’azienda, non con i trasportatori. Sulla base di queste considerazioni prendiamo con forza le distanze da chi sfrutta i lavoratori nei campi, ma non possiamo tollerare che il mondo agricolo nella sua interezza venga criminalizzato ogniqualvolta succeda un incidente anche lontano, come nella fattispecie, da un campo di raccolta».