“La piena funzionalità dell’Ospedale “Masselli Mascia” di San Severo in termini di efficacia ed efficienza è stata e rimane una priorità per la Regione Puglia e per la Direzione Generale della ASL Foggia, attivamente impegnata, dal momento del suo insediamento, a riorganizzare i servizi ospedalieri e territoriali in modo da assicurare alla comunità la migliorare assistenza sanitaria possibile”. Così il Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla risponde alle polemiche del Movimento 5 Stelle di San Severo confutando, in modo puntuale, le considerazioni fatte, che continuano ad alimentare pericolosi e ingiustificati allarmismi.
In riferimento all’oggettivo affanno del Pronto Soccorso Piazzolla ribadisce che si tratta di un fenomeno di portata nazionale, sicuramente non imputabile alla riorganizzazione dei Punti di Primo Intervento Territoriali, la cui integrazione nella rete dell’Emergenza Urgenza 118 vuole invece assicurare il migliore coordinamento di tutte le attività essenziali e garantire un livello di assistenza superiore, adeguata agli standard nazionali.
Le criticità relative al Pronto Soccorso e alle sale operatorie sono da imputare alla carenza cronica di personale che la Direzione sta tentando in tutti i modi di superare utilizzando ogni possibile strumento che la legge mette a disposizione per reclutare risorse umane.
Per quanto concerne gli incarichi di Direttore di Struttura Complessa, la Direzione precisa che, presso la ASL Foggia, dalla sua istituzione nel 2007, non erano mai stati espletati concorsi. Con l’Attuale Direzione Generale si è proceduto ad indire procedure concorsuali per direttori di Struttura Complessa riguardanti tutti i Presidi ospedalieri aziendali, cinque dei quali si sono conclusi con la nomina dei direttori (incaricati a dirigere le Unità Operative di Radiologia, Medicina interna, Ginecologia, Pediatria e Direzione medica di Presidio)
Anche per i posti ancora vacanti, nello specifico, quattro in tutto per l’Ospedale di San Severo (relativi alle Unità di Pediatria, Ortopedia, Chirurgia Generale e Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura), sono state avviate le medesime procedure concorsuali pubbliche. In attesa del loro espletamento, sono stati conferiti incarichi “in sostituzione” ai sensi dell’art. 18 del CCNL 08/06/2000 ad altrettanti dirigenti medici delle stesse Unità Operative. Stesso iter procedurale è stato seguito anche per tutti gli incarichi non ancora assegnati degli Ospedali di Cerignola e Manfredonia.
Oltre ai Direttori di Struttura complessa, la Direzione ha indetto ulteriori concorsi per dirigenti medici di diverse discipline che, tuttavia, richiedono tempi tecnici più lunghi per la composizione delle commissioni, sorteggiate su scala nazionale.
In riferimento al timore di chiusura del punto cottura (a seguito della gara regionale che la ASL Bari sta predisponendo), il Direttore Generale, come già fatto in più occasioni in passato, chiarisce che nessuna decisione è stata presa.
“Siamo ancora in una fase discorsiva. Dagli incontri tenutisi in Regione è emerso che quasi tutte le cucine presenti sul territorio regionale sono in fase di autorizzazione. Per noi, un punto cottura potrebbe essere quello di San Severo, per il quale abbiamo dato la disponibilità ma tutto dipenderà dal disciplinare di gara. Ribadisco però che, in ogni caso, esiste una clausola sociale che salvaguardia i livelli occupazionali per cui nessun posto di lavoro è a rischio: tutti gli operatori troveranno occupazione nelle attività legate ai punti cottura, alla distribuzione dei pasti e alle mense”.
La Struttura Polifunzionale, per la quale sono stati stanziati 5,5 milioni di euro, infine, rientra tra gli investimenti per interventi infrastrutturali programmati dalla Direzione.
Al suo interno saranno accorpati: il poliambulatorio, il servizio di riabilitazione, il consultorio, il servizio farmaceutico e i servizi pubblici per le dipendenze (SerD).
La struttura, per la quale è stata avviata la procedura di affidamento della progettazione, risponde al duplice obiettivo di ridurre la spesa per i fitti che, in provincia di Foggia, è oltremodo onerosa a fronte di strutture, spesso, inadeguate per lo svolgimento delle attività sanitarie e di migliorare l’offerta sanitaria accorpando i servizi e riducendo, in tal modo, i disagi per utenza e personale dipendente.