L’ambito di Cerignola attiva il servizio di assistenza educativa domiciliare

Pezzano: “Interveniamo preventivamente nei contesti in cui si innestano evasione scolastica, micro delinquenza, abusi di vario genere”

Sostenere le famiglie che vivono in una condizione di disagio socio-relazionale e nelle quali sono presenti uno o più minori a rischio di devianza sociale e/o di emarginazione è l’obiettivo del servizio di Assistenza Educativa Domiciliare (A.D.E.) attivato dall’Ambito territoriale del Piano Sociale di Zona di Cerignola.

Sviluppo comunicativo e delle relazioni interpersonali sono i focus operativi del servizio che definiti e declinati nel Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) che garantirà:
– interventi educativi rivolti direttamente al minore e differenziati in base alla sua età;
– interventi di sostegno alla famiglia nello svolgimento delle sue funzioni educative e di cura, per promuovere l’educazione all’ascolto e la comprensione dei bisogni dei figli;
– definizione condivisa e reciproca osservazione delle regole educative;
– mediazione delle relazioni familiari;
– sostegno ai genitori nella gestione del rapporto con i servizi e le istituzioni.

Ad operare saranno educatori laureati in possesso dei requisiti specifici previsti dal regolamento e selezionati direttamente dall’aggiudicatario del servizio.

Lo scorso 7 dicembre è stato pubblicato sul sito web del MEPA l’Avviso per l’affidamento della gestione del Servizio.
Le domande dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12 del 10 gennaio 2019.
Ogni utile informazione potrà essere richiesta inviando una comunicazione sul portale del MEPA (www.acquistinretepa.it) e presso l’Ufficio di Piano del Municipio di Cerignola nei giorni di apertura al pubblico.

“Sperimentiamo per primi e per la prima volta in Capitanata questo servizio di assistenza -spiega il presidente del coordinamento istituzionale dell’Ambito di Cerignola Rino Pezzano- Un servizio a forte valenza preventiva che mira a facilitare il riconoscimento e la risoluzione delle problematiche dei minori all’interno del nucleo familiare.
Infatti, i professionisti coinvolti dovranno essere in grado di leggere i bisogni specifici dei ragazzi e di intervenire positivamente nelle dinamiche familiari, anche in sinergia con gli operatori degli altri servizi già attivi.
Proseguiamo l’impegno del Piano Sociale di Zona in direzione dell’ampliamento della rete di protezione e sostegno -conclude Pezzano- anche introducendo forme di intervento, per noi innovative, nei contesti comunitari in cui si innestano evasione scolastica, micro delinquenza, abusi di vario genere”.