Nei giorni scorsi, militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Foggia hanno condotto due distinte operazioni di polizia giudiziaria, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, finalizzate al contrasto del traffico illecito di prodotti energetici immessi in consumo nel territorio foggiano senza pagare le imposte dovute (IVA e Accise).
Gli interventi dei finanzieri del Nucleo di polizia Economico-finanziaria hanno permesso di sequestrare complessivamente 64.000 litri di carburante destinato all’autotrazione, 7 autoarticolati e di denunciare a piede libero 10 soggetti all’Autorità Giudiziaria.
Più in dettaglio, durante l’attività di pattugliamento, concentrata sulle rotabili nell’agro di Cerignola e del basso Tavoliere, i finanzieri hanno intercettato il transito contemporaneo di diversi autoarticolati, chiusi o telonati, con targa di un paese dell’Europa dell’est che hanno attirato l’attenzione dei militari. Al controllo che ne è seguito, dalla documentazione esibita dai conducenti dei mezzi, è risultato che i mezzi trasportavano un isolante utilizzato nell’edilizia, cosiddetto “disarmante”.
Tuttavia, la somiglianza, per colorazione e consistenza, ai prodotti petroliferi ha indotto i militari operanti a sottoporre ad analisi chimica speditiva il campione del prodotto trasportato, al cui esito è risultato essere prodotto energetico destinato all’autotrazione, quindi introdotto illecitamente sul territorio della capitanata.
Pertanto, i responsabili, ben 10, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia, mentre sono stati sottoposti a sequestro:
- 64.000 litri di prodotto per autotrazione;
- 7 automezzi e 65 cubi in plastica da 1.000 litri cadauno, utilizzati per il trasporto del carburante e la sua vendita a privati.
Volendo valutare il profitto che l’organizzazione criminale locale, destinataria dell’illecita fornitura del prodotto, avrebbe potuto ottenere dall’introduzione sul mercato dei 64.000 litri di carburante sequestrati, l’accisa sottratta alle casse dello Stato sarebbe stata di circa 40 mila euro, mentre il prodotto petrolifero, se rivenduto, avrebbe assicurato un margine di guadagno, in evasione di imposta, di circa 80 mila euro.
L’attività di servizio testimonia lo sforzo operativo della Guardia di Finanza nel settore del contrabbando in tutte le sue forme, teso a disarticolare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, mediante servizi di controllo diffuso delle rotabili maggiormente interessate dai traffici descritti che, peraltro, sul territorio dauno stanno conoscendo una fase di crescita esponenziale soprattutto nel settore dei prodotti energetici con pregiudizio per l’Erario a causa del significativo mancato assolvimento degli obblighi impositivi in materia di accise e IVA.