Il comma 4 del decreto 11 marzo conferma le attività del settore primario come essenziali
Da Lecce a Bari, da Foggia alla Bat, a Brindisi e Taranto le imprese agricole sono attive
“Il coronavirus non ferma l’agricoltura, neanche in Puglia. Il comma 4 del Decreto dell’11 marzo non sospende l’attività del settore primario, anzi, se ne riconosce il ruolo strategico per l’economia in quanto sono indispensabili le attività legate al comparto agricolo, zootecnico e di trasformazione agro-alimentare, comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi”. E’ Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, a intervenire su una questione che, in alcuni casi, aveva sollevato dubbi tra gli agricoltori subito dopo l’ultimo decreto emanato dal Governo. “In questo momento cruciale per le famiglie e le imprese – ha aggiunto il presidente provinciale di CIA Salento, Benedetto Accogli – la produzione e la reperibilità di generi alimentari è una priorità assoluta, seconda solo alle attività dei servizi sanitari. Per questo faccio appello ai nostri associati, alle nostre imprese agricole, agli allevatori, ai trasformatori a non mollare. Oggi più che è fondamentale garantire un cibo espressione di qualità, sicurezza e salubrità”.
Dello stesso avviso, naturalmente, tutte le altre declinazioni territoriali pugliesi della grande organizzazione agricola. “Alcuni agricoltori del Barese ci hanno chiesto se fosse ancora possibile andare in campagna a lavorare”, ha spiegato Felice Ardito, presidente provinciale di CIA Levante. “La risposta è si, ovviamente. L’agricoltura non può fermarsi”.
Sulla stessa linea Pietro De Padova, presidente provinciale di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi): “Le aziende agricole stanno prendendo ogni precauzione possibile per salvaguardare i propri lavoratori dal rischio contagio. Siamo in una situazione di grave sofferenza economica. Una volta superata l’emergenza contagio, servirà un piano straordinario per rilanciare il comparto primario”. Anche in provincia di Foggia, le imprese agricole continuano a lavorare tra tante difficoltà. “All’incognita coronavirus”, ha dichiarato Michele Ferrandino, presidente provinciale di CIA Capitanata, “si aggiunge la certezza di una crisi idrica epocale: proprio oggi, il Consorzio di Bonifica ha reso noto che il deficit di risorse potabili e irrigue rispetto alle dighe gestite dall’ente è salito a meno 142 milioni di metri cubici d’acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
“Quando finirà l’emergenza sanitaria, servirà ripartire bene e imprimere un’accelerazione a tutte le questioni da cui dipende il rilancio dell’agricoltura”, ha fatto presente il presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani, Raffaele Carrabba. “Anche nel momento più critico della storia recente dell’Italia, noi agricoltori non ci stiamo tirando indietro: le forniture negli ipermercati sono garantite grazie a un sistema di filiera che fede proprio nelle aziende agricole, zootecniche e della trasformazione il primo e più importante anello”, ha concluso Carrabba.