Fase 3: Coldiretti Foggia, lievitano costi per manodopera e trasporti; subito percorsi virtuosi di premialità e sussidiarietà

Sono lievitati in misura esponenziale i costi in provincia di Foggia, a causa dell’emergenza Coronavirus, per le misure di contenimento da adottare per il trasporto della manodopera agricola di nazionalità italiana e straniera in campagna per assicurare continuità al regolare svolgimento dell’attività agricola. E’ quanto ha denunciato Coldiretti della Capitanata nel corso dell’incontro con il Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi.

“Sia nell’attività di messa a dimora delle piante, sia nelle conseguenti lavorazioni, che nelle campagne di raccolta in atto dei prodotti ortofrutticoli e del grano – ha detto il delegato confederale di Coldiretti Foggia, Pietro Piccioni – le imprese agricole hanno la necessità di condurre al lavoro un numero ingente di operai agricoli, utilizzando furgoni, pullman noleggiati e mezzi privati”.

A questo proposito, le Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, recanti il Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro, adottato Il 14 marzo 2020 relativo a tutti i settori produttivi, pur prescrivendo di osservare tra i passeggeri la distanza di almeno un metro, specifica che “laddove non fosse possibile i passeggeri dovranno dotarsi di apposite protezioni (mascherine e guanti)”.

“Per questo chiediamo che venga consentito il trasporto della manodopera agricola, dotando gli operai di tutti i DPI previsti dalla normativa in vigore, senza alcuna limitazione relativa ai posti a sedere nei mezzi di trasporto”, ha insistito il delegato confederale Piccioni.

Confortante tra l’altro – aggiunge Coldiretti Puglia – il dato relativo alle 1.195 denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 pervenute all’Inail, di cui solo 2 casi si sono verificati nei campi, nonostante in Puglia le oltre 100mila aziende agricole e stalle non abbiamo mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione.

“In questo momento di ripresa lenta e difficoltosa, è necessario investire – ha aggiunto Piccioni – sul futuro competitivo delle imprese agricole, spesso penalizzate dai costi di burocrazia e lavoro, con una tassazione sul lavoro stagionale più alta che in Paesi come Francia e Spagna. Occorre rafforzare la catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto a pochi centesimi”.

Intanto, continua ininterrotto il flusso dall’estero di prodotti agroalimentari in Italia e in Puglia, di cui sono sconosciute la qualità, le regole e soprattutto l’etica del lavoro, denuncia Coldiretti Puglia.

“E’ necessario attivare percorsi virtuosi di premialità verso le imprese agricole che responsabilmente – ha concluso il delegato confederale Piccioni – hanno scelto la strada della trasparenza e dell’etica dei rapporti lungo la filiera dal campo alla tavola. Per questo semplificazione e sussidiarietà sono necessarie a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole foggiane, considerato che l’attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile”.