La proposta-riflessione lanciata dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Foggia
Il ruolo del capoluogo, la ricchezza dell’entroterra: Capitanata cuore del rilancio
FOGGIA – “Agli Stati Generali convocati dal Governo nazionale hanno partecipato anche alcuni grandi esponenti dell’architettura italiana. Si è discusso molto di borghi, di aree interne, e di come l’entroterra italiano possa e debba finalmente diventare motore-verde e ‘centro’ del rilancio di tutto il Paese. Se è così, allora Foggia e la sua provincia dovrebbero essere uno di quei motori, uno di quei centri. Con 61 comuni, 29 dei quali posti nel suo entroterra appenninico, Foggia è una delle provincie italiane dal più alto potenziale di sviluppo ‘total-green’ e totalmente innovativo. Non ci mancano lo spazio e le risorse ambientali, ma né l’uno né le altre sono stati finora trasformati in sviluppo sostenibile ed economia in cammino verso il futuro”.
E’ Nicola Tramonte, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Foggia, a lanciare la proposta-riflessione. “Ciò che occorrerebbe sperimentare sono gli Stati Generali della provincia di Foggia. Convocare e confrontare intelligenze per contributi di alto profilo che partano da una lettura ragionata e approfondita che ci offre lo stato attuale delle cose, per immaginare un orizzonte e una visione su ciò che vogliamo e possiamo diventare, anche e soprattutto in relazione a quanto si muove sia nel nostro territorio che nel mondo”, ha aggiunto Tramonte. “Le tematiche sono ampie e con un alto livello di articolazioni, per questo il mio ragionamento è partito dal rapporto tra Foggia, il capoluogo, e le aree interne, con particolare riferimento ai 29 comuni dei Monti Dauni. Parto da qui perché l’emergenza pandemica ha evidenziato alcuni spunti di riflessione particolarmente interessanti che viaggiano sul binario spazio-ambiente. La provincia di Foggia è una delle più estese d’Italia ed è una delle aree che, grazie ai Monti Dauni, ancora possiede ampie fasce di territorio scarsamente antropizzato, ma presidiato da queste piccole sentinelle della biodiversità culturale e naturale che sono i nostri paesi. I Monti Dauni sono stati tra le poche zone d’Italia praticamente ‘covid-free’, probabilmente grazie a una combinazione di fattori tra i quali la qualità dell’aria, la presenza di un’agricoltura realmente sostenibile e la scarsa densità di abitanti per chilometro quadrato. Di spazio, risorse ambientali e patrimonio architettonico, fatto anche di edifici vuoti e da recuperare e ai quali restituire ruolo e funzione, questi borghi sono ricchissimi: la sfida è rappresentata dal riuscirci ‘rianimando’ il territorio e facendo in modo che, in un rapporto di osmosi, esso riconfiguri anche ruolo e funzionalità del capoluogo e degli altri 4 centri più grandi della provincia quali piattaforme di raccordo e integrazione dei territori per servizi, trasporti, logistica, accoglienza”, ha dichiarato Tramonte.“L’architettura è progetto, per questo ritengo che gli Stati Generali della provincia di Foggia non possano prescindere da una visione progettuale, di prospettiva, di continuo scambio tra realtà e possibiltà che gli architetti devono contribuire a costruire assieme alle altre componenti,quelle capaci di fornire intelligenza e competenze creative al processo di ‘governance’ del territorio”.
“Ripartire significa anche ripensare, rielaborare, leggere la realtà col doppio registro di una lettura realistica e generativa dei dati che ci fornisce la realtà, non disgiunti da una visione di prospettiva. L’emergenza pandemica ha messo in evidenza una nuova gerarchia di necessità e di opportunità, occorre che rispetto a queste novità la provincia di Foggia sappia muoversi per tempo, trovando nuove strade, non solo metaforicamente: la Pede subappenninica, ad esempio, doveva e può ancora essere l’arteria sulla quale costruire un nuovo asse per collegare le diverse aree di questa provincia. Le strade servono a colmare le distanze, a integrare territori, a far muovere persone e cose, a far viaggiare più speditamente merci e servizi. Gli Stati Generali della provincia di Foggia sono una proposta alla quale continueremo a lavorare e sulla quale gli architetti della Capitanata vogliono realizzare contenuti e riflessioni, coinvolgendo tutte le persone e le realtà che ritengono, come noi, che non sia più differibile un dibattito serio e di alto spessore su ciò che siamo e su cosa vogliamo diventare in relazione al mondo che si muove”.