I Carabinieri di San Severo, con il supporto dei Cacciatori “Puglia”, nell’ambito di una vasta attività di controllo delle aree rurali, hanno arrestato un nigerianoincensurato, colto nella flagranza del reato di coltivazione illecita di sostanze stupefacenti.
I Carabinieri, nel prosieguo delle stringenti attività di monitoraggio delle vastissime aree rurali della parte nord della Capitanata, molto attenzionate in questo periodo, in agro di San Nicandro Garganico (FG), si sono imbattuti in una estesa piantagione di marijuana, circa 1050 piante per un peso complessivo di 200 kg, per numero di 177.142 dosi potenzialmente ricavabili, che avrebbe fruttato circa 800.000,00 Euro. Si tratta di piante del tipo “vietnamita” ed “afgana”(qualità di piante più piccole e basse rispetto a quelle di comune coltivazione), che risulta meno individuabile, anche a un controllo dall’alto. Immediatamente, i Carabinieri iniziavano una attenta e paziente attività di osservazione, che aveva esito positivo dopo pochissimo. Infatti, i militari notavano sopraggiungere un soggetto, a piedi, che si fermava proprio all’altezza del tratturo che porta alla piantagione e iniziava tranquillamente a irrigarele piante e a controllarne lo stato di crescita. Con una manovra repentina e coordinata, tutto il personale circondava l’area dove vi erala coltivazione e, con una rapida incursione, gelavano ogni possibilità all’uomo di reagire, che veniva quindi bloccato e tratto in arresto. Sul posto venivano sottoposte a sequestro tutte le piante coltivate nonché la somma di Euro 1.500,00 in contanti di cui l’uomo veniva trovato in possesso. Gli arboscelli sono stati inviati al Laboratorio di Analisi delle Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia per le analisi qualitative e quantitative sul principio attivo.
Al termine di tutte le verifiche, i cui esiti sono stati pienamente condivisi dal Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Foggia, l’uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia in attesa delle disposizioni dell’A.G. che nell’udienza di convalida confermava la custodia cautelare in carcere.